Dream Book

“Oliva Denaro” di Viola Ardone: recensione libro

Sì e no. Vivere solo di sì oppure di no, non va bene. Ci sono situazioni che necessitano un chiaro e tondo no mentre sulle labbra si affaccia un timido si, e viceversa. Con una risposta affermativa o negativa, quella che in realtà non si vorrebbe dare, allontaniamo vergogna ed imbarazzo. E questo non sta bene.

Le cose devono andare per il verso giusto, sulla base di ciò che uno si sente di dire per quello che vive sulla propria pelle, per quello che è il suo pensiero, il suo senso critico. Assecondare qualcuno con un sì e con un no porta ad imbastardirci dentro, ad avere l’animo spento. Spesso le regole di casa, che poi sono quelle per non attirare le malelingue da fuori, sono una partita a scacchi. Nessuno è re o regina, se non in famiglia, e basta poco a finire giù dalla torre, tanto ci sta sempre da malignare, anche quando non ci sta proprio niente. Con un sì o con un no sbagliati si può perdere molto, addirittura tutto, finanche la libertà. Non sta bene contraddire le persone, essere spavaldi, strafottenti, succubi ed ignoranti. Allora, bisognerebbe ripassare bene i sì ed i no, tenerli a mente per non ricadere nell’errore. A furia di abbassare la testa si perde la libertà, come anche farla uscire troppo dal sacco, senza alcuna valida ragione, si può perdere l’onore. Comunque vadano le cose, si impara a proprie spese e da un dolore troppo forte da raccontare. E le cose cambiano, per scelta. Dopo aver conosciuto i danni del sì sottomesso e del no autoritario e ribelle si rimette in piedi la propria esistenza. Il rispetto e l’obbedienza non si impongono a muso duro, non è tollerabile assoggettare qualcuno per un volere che dipende da se stessi e non da altri. Incoraggiare un sì o un no dipende dalla nostra scelta. Essere liberi è anche questo.

In Oliva Denaro di Viola Ardone sei il legno degli zoccoli che fa rumore ad un sì imposto e ad ogni no voluto. Corri a “scattafiato” ai vaneggiamenti dell’età, a dare forma alle nuvole, ai sogni. Finisci anche tumulata in casa a percorrere i pensieri di Oliva, tanti di passi ne fa pochi, tanto quanto basta per essere notata e disonorata. È il 1960. A Martorana, in Sicilia, Oliva non è più una bambina. Ha quindici anni e le cose che faceva prima non le può più fare, comprende quanto pesano gli sguardi su di sè. Deve difendersi dai maschi per arrivare integra al matrimonio. Quando esce, casa e chiesa, è sempre accompagnata. Poi, uno sguardo ed il succo di un’arancia e la corsa verso i no che sceglie da sola gli costeranno cari agli occhi della gente, ma la sua dignità resta intatta e sarà libera.

Formidabile. Il romanzo è di una bellezza travolgente. La scrittura è piena, accogliente. Ti seduce e ti lascia stremato perché incassi tanti di quei concetti e significati che non puoi lasciarli scivolare come se niente fosse. Finisci in una rete sociale fatta di abusi, di prepotenza, di antiche regole e di nuovi ideali. Vuoi imprimere in testa ogni parola, ogni passo, per portarti dietro un romanzo appassionante. Lasciarlo, dopo averlo finito di leggere, è difficile. Allora, corri dinanzi allo specchio e vedi se nei tuoi occhi c’è anche un po’ di Oliva. L’anima lo sa già, senza consulti.          

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“Oliva Denaro” di Viola Ardone, edizioni Einaudi. Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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