Dream Book

“L’ultima punitrice” di Maria Tronca: recensione libro

Non ho parole. Quando finisco un libro bellissimo, potente, non ho parole. Mi vengono a mancare tutte, di colpo. E sembro una scemunita, con la bocca aperta e gli occhi spalancati. Non so cosa dire. Per me parlano le emozioni, tutte insieme, come in un concerto, in un’unica armonia. Rispettose. Allora mi limito ai gesti. Mi tengo stretto quel libro al petto e me lo porto appresso, ovunque.

Una storia da portare nel cuore

Parlo così perché non vorrei lasciare la storia, staccarmi dai personaggi, far cadere la nebbia su quella strana magia che si crea tra lettore e scrittore. Solo, però, se il libro è valido, unico. E punti le mani al Cielo per il dono. Per aver letto qualcosa che ti ha arricchito dentro, che ti ha lasciato tanto, che ti ha fatto compagnia, che ti ha permesso di scoprire cose nuove. Che diventa il tuo libro, in aggiunta a tanti altri. Questo non è cosa da poco o scontata. Succede quando ci troviamo di fronte ad un portento, ad talento. Allora sei felice, soddisfatto. Ci hai visto giusto, il tuo istinto da lettore non ti ha tradito. E sei stato premiato con una storia pazzesca, che ti porti nel cuore, nella memoria.

Questo, è proprio quello che mi è successo con L’ultima punitrice di Maria Tronca. Lei è una vera scoperta, una scrittrice che appare come l’illusionista sul palco a sorprendere il pubblico. L’unica punizione per loro è quella di non conoscere il segreto di quei trucchi. Ecco, la sua scrittura sorprende, conquista, affascina. Lascia senza scampo.

I colori del mare di Mondello

maria tronca l'ultima punitriceSiamo a Mondello, in Sicilia, dove i colori del mare, i suoni della lingua si mischiano agli umori dell’anima. È tutta una gioia ed un tormento. Nulla avviene per caso e ad ogni sbrilluccichio degli occhi si mescola un affanno del cuore. Ninfa, la protagonista, è segnata dal destino che le scorre nelle vene come sua nonna Dorina. Ha nove anni, Ninfa, quando inizia il suo apprendistato di Punitrice. Una dinastia la sua che si tramanda da nonna a nipote per punire i cattivi, per cercare la verità, per portare felicità o sventura. Sono attente, oculate, si muovono senza esser viste, si fanno invisibili, raccolgono informazioni per conoscere esattamente i fatti e non sbagliare la loro punizione. Ninfa, una ragazzina magra, scura e spigolosa. Per tutti è “lo stecco” o una “cosa sicca”. È sveglia, intelligente, vispa, sensibile e perennemente innamorata di Nino o “palla“ che non ricambia il suo amore. Stanno sempre insieme, ogni estate. Lei sbava per lui e lui per Barabara, una ricca ragazza bionda che pare un angelo. Ninfa impara dalla nonna il potere delle erbe, le riconosce e ha la capacità di ascoltare raccogliendo così l’eredità di famiglia, di diventare una punitrice. Lei sarà l’ultima.

Un romanzo forte L’ultima punitrice. Si parla anche di amore omosessuale e della vergogna di dichiararlo e del coraggio di essere quello che si è perdendo la propria libertà, ma non quella della coscienza come Marlene. Marlene in realtà si chiama Pippo Sciortino, era convinto di essere il clone di Marlene Dietrich. Si vestiva e si sentiva donna, a tutti gli effetti e per questo è finita in manicomio. Si raccontavano tante cose su di lei e non si capiva più che cosa fosse vero e che cosa un mistero. Il tempo per Marlene si è fermato quando ha messo piede in manicomio ed il suo boa di piume le ricordava che si può scegliere nella vita. Uno non è pazzo perché è diverso. E la prosa di Maria Tronca ci fa sentire vicini, tutti.

“L’ultima punitrice” di Maria Tronca, Les Flâneurs Edizioni.Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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