Alcune donne, in passato, si sono tramandate un sapere antico. Chi aveva il “dono” lo trasmetteva alle altre segnate dallo stesso destino. Si nasceva già con la strada tracciata da una sapienza atavica che, poi, si padroneggiava meglio attraverso insegnamenti, litanie, lune calanti. A volte, quel dono, dapprincipio, si manifestava lieve con dei segni senza un senso preciso.
In L’argine delle erbarie di Silvia Cavalieri conosci la storia di tre generazioni di guaritrici. La Strulghina, la levatrice, guarda le mani della piccola Liuba e comprende che è destinata a diventare come lei, un’erbaria. Come sua nonna Zaira e sua madre Armida, che dalla Strulghina hanno ricevuto il dono. Donne che conoscono il potere della natura e quello di alcune erbe che portano vita, che guariscono e che curano secondo i ritmi della terra e della luna. Le guaritrici mantengono viva la sapienza millenaria della quale sono custodi.
Il romanzo è affascinante. La narrazione è selvatica come la natura. È piena di atmosfera, di respiri, di suoni, di colori che vengono dai boschi. La scrittura è limpida, accattivante. Strega.
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“L’argine delle erbarie” di Silvia Cavalieri, edizioni Solferino. Dream Book.