Un libro tra le mani

“Gli anni invisibili” di Rodrigo Hasbún, recensione: Un libro tra le mani

Gli anni invisibili sono quelli della nostra adolescenza, gli anni del liceo, gli anni che daranno forma alla persona che diventeremo.
Ma sarà davvero così? 

Anni  invisibili, ma eterni

Pensiamo sempre di essere il risultato di ciò che abbiamo vissuto, diamo al passato un ruolo centrale della nostra vita, eppure molto spesso, non riusciamo neanche a riconoscere quei ragazzi di venti o trenta anni prima, quando tutto era ancora in divenire.
Forse ciò che davvero ha fatto di noi quello che siamo oggi, sono state le cose inaspettate, non previste, tutto quello che non abbiamo visto arrivare.
E che non abbiamo saputo gestire.

“Tutti pensano che il passato sia meno incerto, che il passato sia una specie di rifugio dove possiamo tornare di corsa ogni volta che le cose vanno a finire male. Che idiozia.
Nel passato è impossibile trovare una sola risposta, non c’è una sola chiave per nulla, soltanto inganni e cose che noi continuamo a conservare lì.”

Un Marzo bastardo…

Rodrigo Hasbún ha scritto un libro bellissimo (in realtà si tratta di un libro nel libro!) su quanto certi eventi, vissuti in un determinato momento, possano cambiare il corso di più vite.
Con il tono spietato e tagliente, tipico di quell’età in cui è ancora tutto possibile, si sofferma sul punto d’inizio, sul momento esatto in cui gli eventi hanno iniziato a subire un’accelerazione, a sfuggire al controllo, e a precipitare pericolosamente verso un futuro che nessuno si aspettava.
A ben guardare, forse, nella vita di ognuno di noi esiste un “Marzo” che ha generato un prima e un dopo, un Marzo bastardo in cui è cambiato tutto.

“L’inizio di ciò che non riuscirà mai a togliersi dalla testa è già lì.
L’inizio di ciò che lo avvicinerà o lo allontanerà dalla versione più luminosa di se stesso, dalla versione più miserabile di se stesso.
L’inizio dell’incertezza, il punto di non ritorno.
Sa che è l’inizio di qualcosa che si è messo in moto qualche ora prima, qualcosa che resterà quando tutto il resto andrà perduto.”

Gli anni invisibili
Gli anni invisibili

Hasbún ci porta in Bolivia, tra diciassettenni (benestanti) alle prese con la scuola, con gli innamoramenti, con la scoperta del sesso e le sue conseguenze, tra droga, alcolici, feste e band musicali.
Ci sono i sogni, le aspirazioni, le risate…
Ma poi arriva il dramma, la violenza, si spegne la luce e inizia l’età adulta.

“Non diventiamo migliori con il tempo, questa è una bugia. Ma è una bugia anche pensare che fossimo migliori prima. Né una cosa né l’altra. E non importa se non lo capisci perché non lo capisco nemmeno io. Mi dice: Le seconde opportunità esistono solo nei film di quarta o quinta categoria. Mi dice: Solo noi possiamo vedere noi stessi. Quelli che verranno dopo non ci vedranno, non sapranno un cazzo di noi.”

21 anni dopo, a Houston, due di quei ragazzi si ritrovano seduti al tavolino di un bar, a fare i conti con ciò che è rimasto di loro stessi, a parlare, senza riuscirci, di una storia che fa troppo male.
Una storia che si può solo scrivere.

E Hasbún la scrive divinamente… con ferocia, poesia e disincanto.

“Gli anni invisibili” di Rodrigo Hasbún, Sur editore. Un libro tra le mani.

Antonella Russi

Nata a Taranto, classe '76. Lettrice per passione, da sempre.

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