Amare una persona e ammazzarla, non regge. Nella logica, nel sentimento, nella follia, non ha senso. Sperticarsi in parole cariche di passione, di un ricordo struggente, per la vittima appare più come una grande offesa. Una violenza nella violenza. Le distanze, le incomprensioni, gli attriti, i silenzi, la rabbia, possono aprire delle enormi crepe in un rapporto di coppia.
In La mia Ingeborg di Tore Renberg senti il tormento di un uomo, Tollak. Ormai è vecchio e solo. La sua personalità è fatta di contraddizioni: è testardo e sensibile, rude e orgoglioso. La vita per lui, dopo il fatto, non ha più senso. Si è allontanato dal mondo perché non gli appartiene niente. Solo il ricordo di un amore. Ma non meriterebbe neanche quello. Sa che è arrivato il momento di raccontare la verità ai figli. Alla fine, meritano di sapere.
Il romanzo è cadenzato dal ritmo dell’urgenza di svelare un mistero. La narrazione padroneggia una storia che svela molte più cose di quanto ne lasci su carta.
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“La mia Ingeborg” di Tore Renberg, edizioni Fazi. Dream Book.