Dream Book

“La linea di sangue” di Dario Piermarini: recensione libro

Le intuizioni, a volte, sono pericolose. Scioglierle in fatti, nella concretezza della realtà, non è facile. Quando poi sono imbevute di mistero è ancora più complicato. E si sa, ciò che è oscuro può essere affascinante, ma anche un grattacapo.

La linea di sangue

Se poi ci si imbatte in qualcosa che è legato alla criminalità, allora tutto assume proporzioni enormi e anche devastanti. E quell’intuizione, che all’inizio era solo un moscerino, deflagra nella più sconcertante delle storie. Delle tante storie di cronaca nera insabbiate o raccontate a denti stretti a metà perché qualcuno ha pensato di mettere a tacere tutti. Nessuno deve parlare e nessuno deve sapere. Questo, se si va a finire nelle fauci del lupo cattivo. C’è chi a quell’intuizione vuole dare un contenuto, una sostanza, un concetto che abbia tempi e nomi. Altri, invece, l’intuizione la lasciano cadere come posate nel piatto a fine pasto. Tanto si è sazi di qualcosa e dare adito alle intuizioni fa perdere tempo e pazienza.

Nel libro La linea di sangue di Dario Piermarini finisci dentro a fatti cruenti, di criminalità organizzata nella Roma fatte di bande, di ex brigatisti. Percorri l’antica Via Latina, con due ragazzi, tracciata da indizi, lingotti d’oro, soldi e cadaveri. Insomma, una linea di sangue tra passato e presente.

È ben steso lo stile narrativo. Certo, è lontano dal noir. Molti passaggi sono prevedibili, altri sono tenuti nascosti sino al colpo di scena. La fluidità del racconto rende la storia accattivante.

“La linea di sangue” di Dario Piermarini, Edizioni Ensemble. Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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