Ci vuole testa per farsi strada. Chi si fa da solo deve anche saper tenere testa agli arroganti pregiudizi di quella miseria umana che mette bocca su tutto. Le idee chiare su come costruire l’esistenza arrivano con il desiderio di cambiare vita, di migliorarsi.
È un gioco di ombre che si manifesta quando i conti non tornano, soprattutto quando si è insoddisfatti di qualcosa. Essere anche determinati, aiuta. In più, se non si difetta in coraggio le situazioni potrebbero andare per il verso giusto. Noi stessi siamo parte della nostra fortuna. Conquistare ciò che si vuole con impegno, fatica, sacrificio, è l’unica strada possibile per affermarsi professionalmente e socialmente. Certo, ci saranno scogli tremendi da superare. Ostruzionismo di genere che umilia la dignità offendendola oltremisura, ma l’amor proprio riesce ad armare il coraggio indirizzandolo verso ciò che conta veramente. Essere liberi, indipendenti, animatori di sogni, questo è importante. Domandarsi che direzione prendere è normale, saperlo però è un’altra cosa. Alcuni fatti li senti dentro. Se a muoverti è la passione di un sogno, di un ideale, da realizzare. Il dubbio, la possibilità di capire, di conoscere, suono le basi sulle quali si dovrebbe fare forza per puntare i piedi e cercare la propria strada.
In La donna che odiava i corsetti di Eleonora D’Errico respiri una storia appassionante di una sarta geniale, Rosa. Ha solo dieci anni quando lascia la famiglia che vive sulle montagne della Valtellina. Si trasferisce dalla zia Emilia, a Milano, per lavorare come piscinina. È il 1877. La vita di un’apprendista sarta è dura, i turni estenuanti. Rosa, però, è sveglia e dimostra un talento innato per la moda. A Milano assorbe i cambiamenti, le novità. È coraggiosa, oltre a diventare una sarta raffinata e dalle idee innovative. Viaggia, è curiosa, vuole capire la moda, adattarla alle esigenze delle donne. È anticonformista. Si batte per l’emancipazione femminile, per i diritti alle donne, per liberarle dai pregiudizi e dai corsetti.
Il romanzo è una potenza. La storia è affascinante, vibrante. La scrittura è delicata quanto forte nei messaggi lanciati. Il lettore è lì, in ogni parola.
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“La donna che odiava i corsetti” di Eleonora D’Errico, edizioni Rizzoli. Dream Book.