Patimenti e fede. Le bocche timorate da Dio sciorinano suppliche e Ave Maria. Murmuriare non è cosa loro, quando il lavoro le lascia secche e sfatte. Fiatano silenzi, ingoiano malasorte, sputano sentenze. Si rivolgono a tutti e parlano a pochi. “I ciucci di fatica” non hanno tempo per le babbiate, si segnano ogni tre per due e tirano sempre dritto.
In La devozione di Turi di Antonino Cicero conosci la povertà e il chianto di Turi, un contadino che non conosce le fantasie della vita e che ha una devozione speciale per la Marunnuzza sua. A lei si rivolge per placarsi, per trovare consensi, via di fuga e assoluzioni. Ha un desiderio, ma è destinato al castigo.
Bellissimo lo stile narrativo. La scrittura è così vera, autentica, che il lettore si sente parte di essa. È un linguaggio che prende, affascina, conquista. È più che prosa, sembra un dipinto di uno spaccato di vita.
“La devozione di Turi” di Antonino Cicero, Edizioni Arianna. Dream Book.