Perdersi nella forza dell’amore è come sbattere la testa contro le nuvole. Porti addosso il ponente quando rinfresca gli assolati pomeriggi estivi. Diventi leggero, meglio predisposto al sorriso sino a rimetterti nelle mani della frivolezza tanto che il tempo pare un babà. Quando conosci l’amore impari tante cose, belle e brutte.
In Il libro dell’amore impossibile di Giuseppe Culicchia respiri un amore perduto, per sempre. Durante una passeggiata napoletana, lo scrittore Francesco Durante fa conoscere a Giuseppe Culicchia il Palazzo Zevallos Stigliano, in via Toledo. Davanti al quadro di una giovane “con il capo coperto da un velo, le mani giunte e gli occhi tristissimi”, narra la storia di Giulia Spinelli. È il ritratto di una ragazza di buona famiglia che si innamorò del suo maestro di musica, Giovanni Battista Pergolesi. Il loro è un amore impossibile. Giulia, per salvare la vita del suo innamorato, scelse la clausura. Il giorno della monacazione, Pergolesi suonò l’organo mentre lei prendeva i voti.
Il romanzo ha il sapore antico. È un meraviglioso omaggio alla Napoli che conquista con la sua bellezza e le sue contraddizioni. La narrazione induce il lettore ad una continua riflessione su temi che lo scrittore, con talento, pone in modo naturale. I concetti di fede, di destino, di amore, sono chiari, come se uscissero dalla nebbia per farsi comprendere.
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“Il libro dell’amore impossibile” di Giuseppe Culicchia, edizioni Harper Collins. Dream Book.