Bastarsi non serve a nulla. Sono le viscere a dirtelo, ad esercitare quella autorità che ti rimanda alla carne viva. Puoi decidere di appartenere alla tua lingua, fatta di silenzi, di onde, lontana dal chiasso e dalla gravidanza di inutili apparenze. Ciò che vivi può sembrare un autunno. Poi, arriva la sveglia del corpo, dei sentimenti.
In Controluce di Maria Pia Romano vivi la storia d’amore tra una pittrice e uno scienziato. Entrambi si nutrono di silenzi e di poesia, nella vita metodica di lui e in quella scapigliata di lei. È il mare ad avvicinarli. Si scoprono lentamente, per non darsi fastidio e per capirsi un pezzo per volta. Ognuno dei due ha le sue ferite, i suoi limiti. Hanno fatto delle scelte e piano piano recuperano l’alba emotiva che non può essere ignorata.
Il libro è un incanto. La storia ti si attacca alla pelle e si fissa in testa. Te la ricorderai. Te ne innamori all’istante, sin dalle prime battute. La scrittura è delicata e portentosa insieme. Il romanzo è perfettamente oliato nell’intimo struggimento di una maturità passata prima da sanguinanti a fresca tramontana.
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“Controluce” di Maria Pia Romano, edizioni Besa Muci. Dream Book.