Dopo l’esperienza Mazzantini mi ero detta che non avrei mai più letto niente scritto dalla “moglie di…”, però di questo mi ero incuriosita. Iniziato e finito in poche ore, Cambiare l’acqua ai fiori è troppo intenso per essere definito, discusso o (bleah) riassunto, ma un paio di righe voglio lasciarle, cominciando dalla trama: in più linee temporali e con un paio di spostamenti di visuale, il libro considera per quasi cinquecento pagine la vita di Violette, guardiana di cimitero, che a sua volta considera le vite di chi incrocia la sua strada.
Qui per ascoltare l’audio recensione del libro:
Una storia di epitaffi
Ogni paragrafo è un epitaffio coordinato; tenete i fazzoletti a portata di mano.
Con l’unico difetto di un’insopportabile riabilitazione in extremis, ho trovato linguaggio e narrazione veramente armonici, un peccato saltare anche una sola riga. Per essere presentata come una ex semianalfabeta, Violette è praticamente una mental coach, un guru illuminato dell’accettazione e della serenità (immagino che qualche contraddizione ci stia bene, in un libro che condanna così tanto i tradimenti ma è firmato dalla donna che ha strappato Claude Lelouch dalla riconciliazione con la nostra Fantaghirò). Tutte le parti del libro che riguardano il monologo interiore di Violette sono un balsamo post-Harmony che consiglio a tutti i reduci dalle delusioni librarie. A onor del vero un paio di momenti confessione sfiorano quasi il patetico – ma ho apprezzato che siano stati affidati ad altri personaggi, perché la protagonista restasse immacolata; alla fine anche se la storia d’amore non è il core business di questo libro, qui si parla d’amore, di ogni amore, e di parole, in ogni parola.
La frase da cancellare
“Le aveva stretto il braccio con forza, troppa forza, come fanno gli uomini quando diventano aguzzini per non soffrire.”
La frase da sottolineare
“Dammi notizie ogni tanto. Ma non troppo spesso, sennò le aspetterò.”
Non per tutti i palati, e non per tutti i momenti. Ero molto più felice prima di leggerlo – e sì che normalmente viaggio sul disperato.
“Cambiare l’acqua ai fiori” di Valérie Perrin, Edizioni E/O, 2019. Anonima Lettrice Italiana.