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“Il segreto di Mr Willer” di Chicca Maralfa: recensione libro

Ogni aspirante scrittore l’anno scorso si è sentito dire queste parole dal proprio agente, editore, consigliere spirituale: “Non scrivere del Covid. Non durerà.”
Ma alla giornalista Chicca Maralfa deve essere arrivata una soffiata di quelle buone, ed ecco trascolorare una delle peggiori previsioni degli ultimi tempi. Le prime pagine del suo secondo romanzo per Les Flaneurs, Il segreto di Mr Willer, nel clima della pandemia affondano, arraffano nel morbo in ogni senso, nella malattia come nel malanimo, nella violenza che il nostro desiderio di libertà ha tirato fuori in tutte le nostre manifestazioni e nel peggio che abbiamo dato dall’anno scorso a oggi. Alla fine siamo tutti fondamentalisti quando ci tolgono il diritto di decidere come sbagliare.

Cattivissimo lui, arrabbiatissimi loro

Due uomini che non si somigliano per niente hanno sposato due donne che si somigliano troppo. Ma naturalmente niente è come sembra…

Mr Willer è il conduttore di un programma di quelli che infiammano, che in pubblico utilizza intolleranza, libertarismi personali e provocazioni di qualunque bassezza pur di fare numeri, e che in privato affoga la sua amarezza e il suo cinismo in avventure lecite e meno lecite.
Gli fa da contraltare l’ex cognato Roberto Natali, investigatore taciturno e apparentemente sereno, ma i due hanno una cosa in comune, avendo sposato due gemelle. Tuttavia già a inizio narrazione la coppia Willer è scoppiata da tempo, e solo il matrimonio del detective resta in piedi.
Quando al culmine del momento di insofferenza nazionale (e anche di alcune minacce al conduttore) quest’ultimo viene viene ritrovato cadavere, è proprio al cognato che viene affidata l’indagine; toccherà a lui affondare le mani nella melma della vita privata del fu Mr Willer, spogliato del suo nome d’arte e ormai presente nel libro solo sotto forma di ricordo e nome originale – e non solo quello.

Un libro diviso, su un personaggio che divide

È come se questo romanzo fosse diviso in due parti. Il gran carattere che dimostra nella prima, durante la mia lettura non ha trovato riscontro nella seconda. Da questo punto in poi, infatti, e per la maggior parte delle pagine, la narrazione riprende quel certo filone italioso che prevede disillusione dei quaranta, tradimenti, luoghi di lavoro bidimensionali e intangibili, freudianità circolare, dialoghi spiegoni, rivelazioni telefonate che non cambiano il corso degli eventi, e verbosità più che morbosità.
C’era su questo romanzo un’intensa promessa di attualità e giustizia a colpi di social, virata invece nell’onnipresente indagine nel passato con radici nel sud; alla svolta montalbana pare non si riesca a rinunciare, ed è un peccato che il personaggio trainante del romanzo non abbia goduto di più spessore, dato che i mezzi per un certo dinamismo post-mortem c’erano tutti, e qui mi fermo per allerta spoiler.

Punti di forza – e di forza parliamo!

Sono innegabili la potenza e la puntualità del personaggio di Mr Willer, che sfonda la pagina finché resta in vita, e aggredisce il lettore con una tale esuberanza e sprezzo del patto sociale che è quasi un piacere. È l’esorcismo del nostro fango personale e insieme il gran bisogno di urlare, di affermare, di assolutizzare, di esistere, che in questi ultimi tempi più che mai ci è mancato: e un pochino, anche invidia per chi non deve censurarsi e benpensare, mentre ci ripetiamo in coro che noi non dobbiamo, non vogliamo, ma soprattutto non possiamo.

Il libro in sé è un gioiellino editoriale di puro amore per la professione: la carta, la copertina, l’elegantissimo lettering, le rispettose gerenze, sono tutte prove incantevoli con le quali Les Flaneurs continua a conquistare punti fiducia.

Alla Maralfa va inoltre il merito di aver evocato con esattezza (in alcuni passaggi la somiglianza è impressionante) uno dei più discussi programmi radio di sempre, seppur traslandolo su Twitch, di quei programmi che al ritorno dal lavoro, quando uno dovrebbe essere rimesso in pace col mondo, pompano invece benzina esausta dentro esauriti pendolari. Se invece ho male inteso la metafora, vale per tutti la nota editoriale più salvavite di sempre: ogni riferimento a personaggi esistenti è puramente casuale.

Grazie per aver detto la tua cazzata del giorno.”

Il segreto di Mr Willer” di Chicca Maralfa, Le Flaneurs Edizioni, 2021. Anonima Lettrice Italiana.

Ali

Leggo, scrivo, parlo, ma soprattutto parlo. E poi leggo e scrivo.

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