Un libro tra le mani

“Mezza nuda” di Marie Gauthier, recensione: Un libro tra le mani.

MEZZA NUDA, di Marie Gauthier.

Vincitore del Premio Goncourt Esordienti 2019, questo libro ha l’eleganza e la sobrietà di un romanzo di formazione di inizio secolo, dove il desiderio, la scoperta del corpo e la seduzione vengono esaminati con una sensualità piena di pudore (anche laddove il pudore non c’è più).

Un libro un po’ fuori dal tempo.

Mezza nuda

L’atmosfera è sospesa, dolente, scarna, afosa, spesso ripetitiva eppure sfuggente.
Si ha come l’impressione di non riuscire ad afferrare niente, né la storia, né i personaggi… sei lì ad aspettare quel qualcosa che senti nell’aria, che percepisci come un profumo evanescente, ma a cui non sai dare un nome.
Sembra non accadere nulla, solo la successione di giorni sempre uguali, monotoni, ma sullo sfondo di questa ripetitività, di questa monotonia, assistiamo al passaggio dall’adolescenza all’età adulta di Felix, quattordicenne mandato, presso una casa cantoniera, ad imparare un mestiere.

Il lavoro fisico trasformerà il suo corpo, la sua muscolatura, mentre la presenza di Gil, figlia del cantoniere e poco più grande di lui, lo farà sprofondare in un terreno a lui sconosciuto, fatto di sguardi, di immaginario, di porte socchiuse che rivelano universi lontani, di attese, di rumori riconosciuti come appartenenti a lei, al suo muoversi in casa.
Ma i movimenti di Gil la portano troppo spesso lontano, sempre di corsa, sempre altrove, tra le braccia di qualcun altro, di tanti, troppi uomini… perché lei sa vivere solo così, libera e leggera.

“Voleva sentire gli sguardi posati su di sé, voleva essere viva, disponibile.
Il desiderio non doveva mai arrestarsi. Una follia che la rendeva allegra, la faceva ridere.
Era semplice, essere presa.
Le andava bene ciò che gli altri volevano, se la sera poteva tornare in camera sua e dormire accanto alla scrivania piena di quaderni.
Ma l’infanzia era finita.”

E finirà anche quell’estate.
Finirà più di qualsiasi altra estate.

Mezza nuda

Il romanzo ha quel ritmo lento e malinconico che io solitamente riscontro nella cinematografia francese: come se l’aria fosse densa, e tutto risultasse rallentato: i gesti rilassati, precisi, i pensieri intimi che lentamente si fanno strada nella testa, il villaggio con i suoi rituali flemmatici, il tempo fiacco, come gonfiato dalla calura estiva.

Nonostante lo stile di scrittura non sia il mio preferito e nonostante la totale assenza di dialoghi, posso dire che è stata una lettura piacevole e interessante: l’origine e la scoperta del desiderio in chiave novecentesca attraverso gli occhi di una giovane autrice contemporanea.

 

“Mezza nuda” di Marie Gauthier, Clichy edizioni . Un libro tra le mani.

 

Antonella Russi

Nata a Taranto, classe '76. Lettrice per passione, da sempre.

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