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Caspar David Friedrich e l’arte romantica tedesca

Egregio lettore.  Nel 2024 ricorre il 250º anniversario della nascita di Caspar David Friedrich, pittore tedesco nato nel 1774 a Greifswald sul Mar Baltico e morto a Dresda nel 1840. Oggi Friedrich è il più famoso pittore dell’arte romantica tedesca, è molto conosciuto e amato anche in Italia. Usa particolari motivi di pittura, e pratica una filosofia d’arte e di vita decisamente non radicati nella
tradizione italiana. Lui infatti non è mai stato in Italia. Forse è questo il motivo per il quale la letteratura in italiano su di lui praticamente non esiste.

In occasione dell’anniversario i tre più importanti musei tedeschi, le cui collezioni ospitano opere di Friedrich, organizzano tre mostre di grande importanza:

Hamburger Kunsthalle, Amburgo dicembre 15, 2023 – aprile 1, 2024
Caspar David Friedrich. Kunst für eine neue Zeit

Staatliche Museen zu Berlin, Alte Nationalgalerie, Berlino Aprile 19 – agosto 4, 2024
Caspar David Friedrich. Unendliche Landschaften

Staatliche Kunstsammlungen Dresden. Albertinum – Kupferstich-Kabinett, Dresda agosto 24 –
novembre 17, 2024

Queste mostre dovrebbero offrire un ottimo modo per conoscere l’opera di Friedrich. Se si deve
scegliere una mostra la decisione però non sarà semplice.

Caspar David Friedrich: considerazioni personali

Qualche considerazione personale: in lingua tedesca nel 2024 verranno pubblicati (o sono già stati pubblicati) circa due dozzine di libri su Friedrich (biografie, libri che presentano i quadri, cataloghi di mostre, analisi delle opere, eccetera). Con qualche cautela (perché non ho visto tutti i libri e alcuni libri non sono ancora stati pubblicati) vorrei dire, in maniera diplomatica, che la qualità di questi libri varia notevolmente. Alcuni sono stati scritti in occasione delle mostre, alcuni sono vecchi titoli ristampati. Ancora non conosco la qualità dei cataloghi delle mostre. È sempre raccomandabile stare lontano dalla macchina pubblicitaria e mediatica delle mostre. Ad Amburgo p.e. sono troppo forzati e superflui gli inchini allo spirito del tempo, di ridefinire, rivoluzionare e reinventare l’immagine di un “Friedrich per i nostri tempi”. Sono le strumentalizzazioni del tipo “cosi mai visto prima” che in occasione di mostre invadono troppo spesso gli studi della storia dell’Arte, gli uffici del management culturale e turistico e le case editrici. Alleanze economicamente forse necessarie ma di scarso valore intellettuale.

Ho appena letto nell’archivio i vecchi articoli che sono stati scritti in occasione delle grandi mostre su Friedrich nel 1972 a Londra (così è stata iniziata la fama mondiale di Friedrich) e ad Amburgo due anni dopo. La mostra a Londra è stata una mostra “pantedesca” sul suolo britannico. Solo così un ricongiungimento delle collezioni divise fra i due stati tedeschi è stato possibile. È interessante notare che già nel 1972/4 le discussioni sull’interpretazione giusta e interpretazione eccessiva o esagerata della pittura di Friedrich sono state un po’ velenose.

Biografia dell’artista

A chi è interessato ad una biografia (anche della vita intellettuale e psicologica) di Friedrich, una buona scelta sarebbe il libro di Boris von Brauchitsch: [Caspar David Friedrich: Eine Biografie (Insel Verlag)], libro che non solo si occupa della personalità di Friedrich ma presenta anche un ricco disegno dei tempi di Friedrich e delle aberrazioni politiche e intellettuali di questa era pre/post-napoleonica e del Restauro del primo ottocento. Un quadro completo del personaggio di Friedrich è impossibile da derivare esclusivamente dalle sue opere.

Più accademico invece il libro di Helmut Börsch-Supan che ha dedicato a Friedrich una vita di studi: [Caspar David Friedrich: Seine Gedankengänge. (Reimer-Mann Verlag, 2023)]. Friedrich è stato un uomo del tipo “lasciatemi in pace”. Quando morì in povertà nel 1840 era già stato dimenticato da anni. La sua vera fama, una fama purtroppo postuma, comincia soltanto alla fine dell’Ottocento.

Nel 2014 il saggista Luigi Grazioli ha pubblicato un libro molto interessante nella serie di eBook del giornale online di cultura Doppiozero, “Figura di schiena”. Il tema del suo libro, questa cosiddetta “Figura di schiena”, è un topos ovviamente fondamentale anche nei quadri di Friedrich. Certo, Grazioli nella sua analisi già dall’inizio si limita al periodo Trecento – Seicento. Solo di passaggio dedica due pagine a Friedrich, ma si sottrae a riflessioni più approfondite con argomenti poco convincenti, – peccato, un’occasione mancata.

Friedrich a Milano

Da più di duecento anni Friedrich ha ispirato tanti altri pittori. Chiunque abbia mai visitato il Pirelli HangarBicocca a Milano per vedere l’installazione di Anselm Kiefer, I Sette Palazzi Celesti, dovrebbe anche ricordare almeno uno dei giganteschi quadri di Kiefer sui muri, Die Deutsche Heilslinie. Questo quadro è una citazione diretta di un motivo di Friedrich e anche una riflessione sul modo in cui Friedrich ha dato espressione ad un aspetto importante della storia intellettuale tedesca. Questo nonostante egli sia già stato dimenticato da anni prima della sua morte.

Il libro di Werner Hofmann, Caspar David Friedrich: Naturwirklichkeit und Kunstwahrheit, [München 20153, CH Beck], è ancora oggi uno dei volumi con migliore apparato pittorico. Hofmann [1928 – 2013] è stato direttore della Hamburger Kunsthalle fine al 1990.

 

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A cura di Reinhard Rauhut 

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Redazione

Redazione della pagina web www.thebookadvisor.it

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