Libri in pillole

“Nel rimorso che proveremo” di Piero Malagoli: recensione libro

C’è un aspetto che caratterizza fortemente la scrittura di Piero Malagoli e che, per me, merita di essere sottolineato fin da subito: l’abilità dell’autore di lasciar scorrere la penna sulla pagina con una notevole naturalezza, che va combinandosi pagina dopo pagina con la pacatezza e l’eleganza di parole scelte sempre con cura, calibrate, che si reggono in perfetto equilibrio sulla linea che le sostiene. Ed è una percezione, questa, che accompagna l’intera lettura del romanzo, malgrado l’argomento affrontato sia doloroso e crudo.

Siamo infatti nell’Italia del 1943, in un borgo rurale emiliano: gli alleati avanzano inesorabilmente, fascisti e tedeschi però non demordono e tra i civili piccoli gruppi di partigiani auto organizzati provano ad accelerare il processo di liberazione, per scrollarsi di dosso l’oppressore e guadagnare l’ambita libertà. In questo contesto si muove Don Sebastiano, un parroco di campagna che cerca di contenere a mani nude le continue frane provocate dalla guerra, dentro cui crollano vite, speranze, desideri, certezze, credenze. Tutto sfuma nella nuvola di polvere che rimane dopo i bombardamenti, tutto si perde nella quotidianità di chi ha come unica ambizione quella di racimolare un tozzo di pane da mettere sotto i denti e sopravvivere ai raid aerei.

“Antonia scostò il tendaggio del confessionale e stille luminose filtrarono dal traforo della grata, istoriandomi la tunica con ricami di luce. Mi ero di nuovo rifugiato lì per sfuggire al chiarore che annunciava un nuovo giorno di cui paventavo l’arrivo, confidando che l’orrore della quotidianità non mi avrebbe raggiunto. Il supplizio che ogni aurora portava con sé strideva con la visione fiduciosa che la religione m’imponeva, nonostante le regole del mondo civile venissero regolarmente calpestate. Come se una rovinosa dottrina della ferocia avesse progressivamente soppiantato quella della carità che mi affannavo a confessare”.

Tra la fede incrinata di Don Sebastiano, la desolazione del panorama sociale e la necessità di continuare a essere un punto di riferimento della comunità rurale si inserisce Allegri, medico che rappresenta l’altro volto della carità, quello della scienza, che non contempla pause né titubanze e che, come la parrocchia, è uno dei pochi baluardi rimasti, insostituibile, necessario.

Nel rimorso che proveremo è un libro elegantissimo, che riporta indietro nel tempo in un’epoca triste e angosciosa, e che fa quasi toccare con mano il logorio mentale e nervoso di chi quel periodo lo visse in prima persona, rimanendo schiacciato nelle morse del meccanismo di disumanizzazione messo in moto, e alimentato, dalla guerra.

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“Nel rimorso che proveremo” di Piero Malagoli, edizioni Spartaco. Libri in Pillole.

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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