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Le origini del Salone del Libro di Torino: dal 1988 l’evento più atteso in Italia

Le origini del Salone Internazionale del Libro di Torino è uno degli eventi culturali più prestigiosi d’Italia e uno dei principali nel panorama internazionale dell’editoria. Ogni anno migliaia di appassionati, professionisti del settore e curiosi si riuniscono nella città piemontese per celebrare il potere dei libri di connettere, educare e ispirare. L’edizione attuale del Salone Internazionale del Libro di Torino si svolge in questi giorni, dal 9 al 13 maggio 2024, presso il Lingotto Fiere e come sempre promette incontri con autori di altissimo livello. L’evento è diventato una piattaforma cruciale per il lancio di nuovi libri, l’incontro tra autori e lettori e lo scambio di idee nel mondo dell’editoria.

Il Lingotto Fiere, è un’iconica struttura situata nell’ex stabilimento automobilistico Fiat, simbolo del rinnovamento urbano di Torino. Questa sede storica conferisce all’evento un’atmosfera unica, che mescola il fascino del passato industriale con la vitalità della cultura contemporanea.

Le origini del Salone del Libro di Torino

Le origini del Salone del libro di Torino risalgono al 1988, quando nacque come una manifestazione regionale dedicata al mondo librario. Tuttavia, nel corso degli anni, ha accresciuto la propria portata e rilevanza fino a diventare un appuntamento imperdibile per editori, autori e lettori provenienti da tutto il mondo. L’idea fu di Guido Accornero, imprenditore torinese che ebbe per primo la magica intuizione: portare nella città una manifestazione dedicata all’editoria.

La crescita

Negli anni ’90, il Salone ha iniziato a espandersi, accogliendo sempre più partecipanti nazionali e internazionali. Dal 1994 e fino al 2017 il Salone Internazionale del Libro di Torino è stato curato dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, ente costituito a Torino, nel 1994 appunto, per iniziativa dei soci fondatori Regione Piemonte, Provincia di Torino e Città di Torino.

Nel 2017, le cose per il Salone si mettono male: la Fondazione, a causa di un accumulo di debiti e a causa dei ritardi nell’erogazione di finanziamenti pubblici, viene liquidata e il Salone rischia di essere chiuso definitivamente. A dicembre del 2018 il SalTo viene messo ad un’asta, alla quale partecipa l’Associazione Torino, la Città del Libro costituita da imprenditori titolari delle aziende che in tutti quegli anni avevano sostenuto il Salone con servizi e prestazioni.

La svolta del 2019

Nei primi mesi del 2019, l’Associazione Torino, la Città del Libro si aggiudica il marchio “Salone Internazionale del Libro di Torino” e di lì a poco nascerà la Salone Libro Srl, costituita da circa trenta aziende con lo scopo di gestire e organizzare gli eventi culturali.

Oggi, il Salone Internazionale del Libro di Torino ha un posto di rilievo nel panorama mondiale degli eventi culturali. La presenza di autori di fama internazionale, la partecipazione di importanti case editrici e l’attenzione dei media hanno contribuito a consolidare la reputazione dell’evento a livello globale.

Il Salone è tutto l’anno

Se la fiera, evento attesissimo da tutto il panorama editoriale, si svolge per cinque giorni all’anno, nei restanti 360 sono comunque numerose le iniziative messe in campo dal Salone. Tra le proposte culturali legate al SalTo ricordiamo: Portici di Carta a Torino, Lungomare di Libri a Bari, Adotta uno scrittore nelle scuole italiane, Un libro tante scuole, Festa del libro medievale e antico di Saluzzo, Carte da decifrare a Busca, Nuove voci negli Istituti Culturali Italiani europei, il convegno per traduttrici e traduttori Dall’iItaliano al mondo, Hangar del Libro in tutto il Piemonte e molti altri. Si tratta di iniziative realizzate grazie a collaborazioni che il Salone continua allacciare con istituzioni e enti in Italia e in Europa.

I numeri dell’edizioni passata

Nell’edizione 2023, il Salone ha registrato la partecipazione di 215.000 visitatori, con la presenza di più di 573 espositori, oltre 28 mila studenti e circa 2.000 accrediti professionali. Numeri impressionanti che testimoniano l’importanza e l’attrattiva di questo evento per il mondo dell’editoria e della cultura.

Dal 2024 la guida del Salone è donna

Annalena Benini, scrittrice e giornalista per Il Foglio è la nuova direttrice del Salone, è lei ad aver curato l’edizione in corso prendendo l’eredità di Nicola Lagioia che lo dirigeva dal 2017. La Benini nasce a Ferrara nel 1975 e dopo gli studi superiori si laurea in giurisprudenza; dal 2001 scrive di cultura per Il Foglio. Nel corso della sua carriera ha fondato e curato l’inserto settimanale Il Figlio, oltre alla rivista culturale Review. Ha all’attivo diversi libri, tra cui: “La scrittura o la vita. Dieci incontri dentro la letteratura nel 2018”, poi l’anno successivo ha curato l’antologia “I racconti delle donne”, fino all’ultimo libro, un romanzo uscito nel 2023 dal titolo “Annalena”.

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Morena Di Giulio

Classe 1984, dopo una laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo lavora prima come redattrice di cronaca in varie testate locali, per poi approdare nel mondo della radiofonia senza mai mettere da parte il suo grande amore per la lettura e l'editoria. Storica mancata, giocatrice di ruolo, appassionata di viaggi e divoratrice di libri. Nel cassetto dei sogni, fare il giro del mondo.

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