I libri di Riccardo

“Babysitter” di Joyce Carol Oates: recensione libro

Un barbiere. Joyce Carol Oates mi appare nello specchio di questa sua ultima fatica letteraria riflessa come un vecchio barbiere, un barbiere di quelli che non ci sono più, intento a rifare, con solennità ieratica, il filo alle pagine del suo ultimo romanzo ripassandole sulla vecchia correggia di cuoio appesa al muro, mentre a me, e a voi, altro non resterà che offrire la nostra gola di lettori al rasoio confidando nel fatto che la follia del barbiere, a differenza di quella dei suoi personaggi, sia sotto controllo, in modo da giungere vivi a Natale, pronti a ricevere in dono il famoso calendarietto.

1977

Sul calendarietto, attraverso la bustina opacizzante e profumata, apparirebbe il numero 1977. Anno in cui le donne parevano non poter ambire a ruoli poi tanto differenti da quelli cui ambivano quelle, sorridenti e ragionevolmente caste, che ammiccavano dalle copertine dei calendarietti.

Anche le ricche signore di Detroit.

Una Detroit intenta a rifarsi il trucco dopo i disordini razziali di qualche anno prima e far sparire sotto belletto le cicatrici lasciate dalla follia del Vietnam. Ma la Follia è Follia, vero McGrath?, mica la puoi controllare… così invece che cicatrici, a Detroit iniziano a sparire bambini. Vittime di un assassino rituale che i giornali battezzano Babysitter.

Babysitter di Joyce Carol Oates

Joyce Carol, però, preferisce focalizzarsi sulla storia di Han-nah, donna istruita, brillante, priva di carriera, immolata, come quella di buona parte delle sue amiche sugli altari dei loro perfetti matrimoni. Carriere accantonate per recitare il loro ruolo di madri, perfette o perfettibili. Nella città che non dorme e sforna auto, perfette o perfettibili. Ma basta poco a demolire quello che perfetto non è, basta che un serial killer si infili negli ingranaggi. Un serial killer che potrebbe essere il tuo vicino di casa, il tuo farmacista o il fattorino delle consegne, come preferirebbe tuo marito, ancor meglio se di colore, come preferirebbero tuo marito e le tue amiche. Ed ecco che il rumore della tua affollata solitudine diventa ostile, ed ecco che da angelo, custode di esclusivi focolari, puoi cadere da paradisi residenziali nelle braccia di un demone e ritrovarti vittima.

Han-nah, nome palindromo e vittima palindroma, di padre e marito. Prima Vittima di Papà Pagliaccio, poi dell’indifferenza del marito. Due prototipi del clima patriarcale dominante a metà del secolo scorso, destinato a replicarsi e produrre prima ragazze gradevoli, poi donne istruite, ma pronte a compiacere mariti che pensano all’ignoranza come una forma di seducente femminilità. Han-nah, sul baratro dei quarant’anni, trattenuta per un polso, è pronta a fuggire dal padre replicato per cadere…

Ne uscirete malconci da questo straordinario romanzo, ma sono certo che il nostro geniale barbiere vi omaggerà una ragionevole quantità di allume di rocca, necessario a tamponare le ferite che le sue pagine vi avranno regalato.

Regalato? certo, regalato!, perché certe ferite sono un regalo prezioso.

Ferite di ieri, ferite di oggi, profetiche nel prospettare alle donne quali saranno le ferite di domani.

Vieni a parlare di libri con tutti noi nel gruppo Facebook The Book Advisor

“Babysitter” di Joyce Carlol Oates, edizioni La Nave di Teseo. I libri di Riccardo

Riccardo Gavioso

Nasce a Torino nel 1959, dove si laurea in Giurisprudenza. Ma ormai incerto su chi fossero i buoni e i cattivi, e pur ritenendo il baratto una forma di scambio decisamente più evoluta del commercio, da allora è costretto a occuparsi di quest’ultimo. Inevitabile, quindi, che l’alienazione professionale lo spinga tra le braccia di una penna e che la relazione, pur tra alti e bassi, si protragga per diversi anni. Poi, deluso in egual misura da quel che si pubblica e da quel che non si pubblica, smette di scrivere narrativa e si occupa di giornalismo collaborando con diverse testate di rilievo e creando un blog che arriva a incuriosire diecimila lettori al giorno. Torna alla narrativa con Arpeggio Libero con cui pubblica attualmente. Ha ottenuto diversi riconoscimenti per i suoi racconti. Nel 1997 è stato finalista al Premio Internazionale di Narrativa “ Il Prione ”.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio