Un libro tra le mani

“Il canto delle balene” di Ferdinando Camon, recensione: Un libro tra le mani.

IL CANTO DELLE BALENE torna in libreria, a distanza di 20 anni dall’ultima edizione… la prima nell’89.

Un uomo, vicino ai cinquant’anni, sposato, con due figli e con una vita magari un po’ noiosa, ma tutto sommato tranquilla, viene invitato da sua moglie, da tempo in analisi, a partecipare ad una sua seduta terapeutica.
Suo malgrado, accetta.
In quel momento, umiliato ed arrabbiato, si rende conto che la sua vita non è più sua, che sua moglie non è più la sua donna e che nessun uomo può vivere privato dei propri segreti, della propria intimità.
È intollerabile per lui che qualcuno, che lui non conosce, sappia tutto della sua vita, anche quella sessuale.

E i segreti di coppia dovrebbero essere i più segreti di tutti.

Questa scoperta, questo furto d’intimità, saranno il pretesto per ripercorrere gli anni della sua gioventù, dell’università, dell’incontro con sua moglie, e legittimeranno il suo tradimento con la donna che, vent’anni prima, non ha avuto il coraggio di amare, “ripiegando” sulla sua migliore amica.
Adesso si sente in diritto di sapere come sarebbe stata la sua vita se…

Il canto delle balene

Il canto delle balene

L’incipit è sicuramente stuzzicante, la narrazione è ironica, scanzonata e lo stile è da commedia brillante.
Colpisce con leggerezza e una punta di sarcasmo la psicoanalisi, i seguaci di Freud, i vizi e le debolezze degli uomini, ma è la visione della donna ad essere decisamente antiquata, probabilmente in linea con i tempi che racconta, in cui le ragazze si iscrivevano alla facoltà di lettere come se fosse una sorta di “vetrina” per poter essere scelte dai maschi delle facoltà scientifiche, che pescavano tra loro come da un cesto di mele, sperando di cogliere la più bella e succosa.
Era sufficiente che sapessero scegliere il colore delle pareti e lo stile delle mattonelle, non era richiesto altro per poter essere un buon partito, una buona moglie, oltre alla verginità ovviamente.
Oh, quanto mi prudevano le mani…

Alla fine il tono giocoso e impertinente ha la meglio, e il risultato è un romanzo brioso e ben riuscito, ma di certo non indimenticabile.

 

 

“Il canto delle balene” di Ferdinando Camon, Hacca edizioni. Un libro tra le mani.

 

Antonella Russi

Nata a Taranto, classe '76. Lettrice per passione, da sempre.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio