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“Triste tigre” di Neige Sinno: il romanzo vincitore del Premio Strega Europeo 2024

Quando soffri regredisci in uno spazio chiuso. Raspi il dolore nel tentativo di dimenticarlo. Sbirci la vita senza viverla appieno, gli occhi ti si assottigliano dinanzi alla violenza subita. Non è facile estrarre il male dal silenzio. Sopportarlo, conviverci. Le conseguenze degli abusi subiti, soprattutto da bambina e per diversi anni, sono tremendi. Irreparabili, anche quando ti rialzi e vai avanti per la tua strada.

Triste tigre di Neige Sinno: il romanzo vincitore del Premio Strega Europeo 2024Quel punto resta fisso, pronto a scucire le certezze che, con il tempo, ti sei costruita. Il mostro ti lascia rovine e deserto. Ti butta in un precipizio di vuoto, di disperazione, di tante cose terribili che non riesci a contenere. Diventi ferrovia. Binari sui quali scorre l’esistenza scarsa di frutti e linee senza confini. Sei intrappolata nel ricordo, nella ferita aperta, nella carne oltraggiata. Hai perso il profumo di te stessa, l’innocenza. Ti senti cenere, polvere che non ha dimora. Strappata alla normalità, offesa nell’intimo, nella dignità. Costretta al silenzio per la paura che il mostro, in giro tranquillamente per casa, possa fare altro. Di terribile. Non c’è limite al male, neanche quando lo si guarda in faccia. L’asticella si alza e finisci dentro al buco nero. Poi, la forza di risollevarti ti consegna il respiro della vita. A tratti.

Triste tigre di Neige Sinno: il romanzo vincitore del Premio Strega Europeo 2024

In Triste tigre di Neige Sinno conosci una storia agghiacciante per la violenza e per la portata della sofferenza inferte alla vittima. La scrittrice doveva avere sette o forse nove anni quando il patrigno ha iniziato ad abusare di lei. I suoi ricordi, a parte il tempo che il trauma ha alterato nella cronologia dei fatti, sono vividi, perfettamente chiari nella mente e nel corpo della donna che Neige è diventata. Ha deciso di rompere il silenzio. Ha deciso, inoltre, di denunciare il suo carnefice. Il pedofilo stupratore è finito in carcere. La Sinno ha sentito forte la necessità, dopo molti dubbi, di scrivere la sua storia e di uscir fuori, così, dalle tenebre della sofferenza. Parlarne, aiuta. Scrivere è terapeutico.

Il libro è forte. È un dialogo necessario con i grandi della letteratura che hanno trattato questo delicato tema e che hanno consentito alla scrittrice di avere gli strumenti per non cadere nella retorica delle vittime. La prosa ha un ritmo preciso, quello delle domande, ma anche quello del dolore. 

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“Triste tigre” di Neige Sinno, romanzo vincitore del Premio Strega Europeo 2024, edizioni Neri Pozza.  Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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