Dream Book

“Il ladro di quaderni” di Gianni Solla: recensione libro

Le parole sono incanto e rovina. Se non escono facilmente come dovrebbero, nel modo giusto, guastano anche le buone intenzioni nel dire ciò che si dovrebbe senza fronzoli. I drappelli non servono quando le parole si adattano alla semplicità. Possono rovinare momenti unici, di intima magia e scolorire la freschezza che coglie i temporali emotivi.

La vita, a volte, si mischia ad una farsa. Gli espedienti per abbellirla a proprio piacimento non mancano nella testa di chi usa gli artifici per mostrare ciò che non è. E le parole si fanno bugiarde. Esse spaventano. Hanno una perversa potenza che distrugge e avvicina. Finiscono nelle storie, nei libri, nei segreti, si fermano sulla punta della lingua. Sono schiacciate dalla vergogna e si murano nella mente, dannate e bastarde. Le parole infastidiscono, offendono, svolazzano con troppa leggerezza sulla bocca di spocchiosi miserabili. Bolle di sapone e montagne, i contrasti che rappresentano la loro forza. Eppure, i composti di lettere che diventano suoni ed inchiostro, emozionano sino a perdersi nella bellezza che avvolge come l’amore. Coloro che non hanno confidenza con le parole ne restano comunque affascinati per quei corpi tondi, pieni, che si accomodano a qualsiasi situazione e modificano anche l’origine del pensiero.In Ladro di quaderni di Gianni Solla entri nella vita di Davide, il guardiano di maiali di Tora, che non spinge mai le sue parole con gli altri finché sta con i suoi. I coetanei lo sfottono, il padre lo maltratta e si vergogna di lui per la sua gamba più corta che trascina come un condannato. Davide non parla con nessuno tranne che con Teresa, che sa leggere e scrivere e che ha più coraggio di molti uomini. La ragazza lo indottrina all’amore per le parole. Davide se le ripete, le marchia nella mente. Restano lì sino a quando non frequenta di nascosto le lezioni in una scuola clandestina di un professore che, insieme al figlio e ad altri ebrei di Napoli, arriva a Tora. Il guardiano di maiali in mezzo al mare di parole che impara cerca le sue.Il romanzo è strabiliante. La storia, meravigliosa nella costruzione narrativa, ha un fascino dirompente. Scrittura e racconto sono un portento. La prosa mette in luce molte verità tanto che il lettore si sente insignificante dinanzi alla capacità linguistica dell’autore. In Il ladro di quaderni tutto è di forte impatto. Ogni singola parola emana luce, bellezza, armonia. Si amerà il romanzo temendo di perderlo come succede con le cose importanti.

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“Il ladro di quaderni” di Gianni Solla, edizioni Einaudi.  Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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