Dream Book

“Lilla” di Gloria Perrone: recensione libro

Le ombre danno indicazioni. Se sei scarno di parole, e non trovi conforto neanche in quelle degli altri, scorgi lo scuro che ti benda i colori. L’incontro con la sincerità deve valere qualcosa perché a questo servono i momenti di scoramento,  ad essere franchi con se stessi.

Non avere un passato è inammissibile. Se è stato cancellato, evitato, rifiutato, per protezione, allora resterai monco. La menomazione narrativa della propria esistenza è un baratro, puoi fare l’equilibrista cercando di mantenerti pelo pelo sul filo della coscienza. Eppure, c’è sempre qualcosa che ti porta indietro e non puoi vivere come se non ci fosse mai stato un ieri che ti ha formato anche inconsapevolmente. Recuperarlo non è semplice. Le cose si complicano, e molto anche, quando non conosci la storia familiare che ti appartiene. Quando non sai chi è tuo padre, tua madre, che cosa sono stati e come si è sbriciolata ogni cosa che fa parte del DNA che ti ritrovi. Non conoscere i legami di sangue significa trascinarsi senza peso nelle giornate toste. Una cosa è ignorare cosa accadrà tra un’ora o domani, un’altra invece è non sapere quello che è stato di noi, come famiglia, in ore che non si ripeteranno più. La prima si chiama futuro, la seconda identità perduta. Questo porta ad avere, a volte, degli scompensi emotivi, dei vuoti interiori. Conoscere ci riconcilia. Su cosa, poi, lo sapremo al momento opportuno.In Lilla di Gloria Perrone  finisci nella storia di un diario. Date, parole, rigidità, fallimenti,  conquiste, assalgono la vita di Penelope che butta quello che sente e che scopre sui fogli. Il diario è un punto di inizio che la spinge a cercare quello che nessuno le ha mai detto. I segreti restano tali solo a chi non sa guardare bene, a chi agita polvere e nulla trova. Le bocche possono anche restare mute, ma qualcosa si viene a sapere quando ci sono delle tracce. E Penelope, una ragazza sola e con tanto buio dentro, ha la curiosità della rinascita per scardinare un mistero che l’ha esclusa da molte cose importanti.Il romanzo è intenso. Belle scrittura e storia. Il lettore vive i travagli emotivi della protagonista, cambia anche i suoi stati d’animo adeguandoli a quelli dei personaggi che hanno un vissuto particolare. La narrazione regge bene, alcune parti iniziali parrebbero superflue, il corpo dominante del racconto, però,  ha un fascino intimo e inusitato. 

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“Lilla” di Gloria Perrone, edizioni Europa. Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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