Homer, 14 anni, e Ulysses, 4 anni, sono i due figli maschi più piccoli della famiglia Macauley che vive a Ithaca, California. Senza padre, morto prematuramente, e con il fratello maggiore Marcus arruolato nell’esercito statunitense impegnato nella Seconda Guerra Mondiale, i Macauley tirano avanti con il lavoro saltuario della madre e le rimesse del soldato, ma la necessità di nuovi introiti spinge Homer a combinare la scuola con il lavoro all’ufficio telegrafico della cittadina dove viene contrattato per consegnare telegrammi.
“Io mi sforzo di far sì che i miei ragazzi si comportino con onore. Di come appaiono in superficie non me ne importa nulla. Non mi faccio impressionare né dalle buone né dalle cattive maniere, l’importante è quel che c’è dietro. Che sia ricco o povero, brillante o impacciato, genio o semplicione, per me fa lo stesso, quel che conta è la sua umanità”.
Se Homer è l’adolescente costretto a crescere rapidamente per fare le veci del capofamiglia che non c’è più, Ulysses è invece il bambino che osserva tutto, che ha sete di conoscenza, che vive ancora in un mondo costruito di sogni, ed è il protagonista che bilancia il mondo dei grandi, quello fatto di guerre, di alcol, di rapine disperate.
Un romanzo delicatissimo, che rapisce per lo stile semplice e lineare ma al contempo potente, che invita il lettore a entrare dentro al romanzo per osservare da vicino la vita dei protagonisti e partecipare alla quotidianità di Ithaca. Un libro che trasuda umanità da ogni pagina, attraverso una narrazione decisa ma al contempo piena di leggerezza e malinconia.
“La commedia umana” di William Saroyan, edizioni Marcos y Marcos. Libri in Pillole.
