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“Il sentiero dei nidi di ragno” di Italo Calvino: recensione libro

Fatevi un regalo: leggete questo libro. Per la sopraffina abilità con cui l’autore ha pensato questo romanzo. Per la poesia che risiede dietro la scelta di ogni singola parola. Per la delicatezza con cui Italo Calvino ci introduce in una storia struggente, mostrandoci il lato umano della Resistenza partigiana attraverso gli occhi di un bambino, Pin, costretto a crescere in fretta, a dismettere gli abiti da fanciullo per indossare quelli sdruciti da combattente, nel tentativo di riuscire a maneggiare armi, anziché giocattoli.

“E a Pin non resta che rifugiarsi nel mondo dei grandi, dei grandi che pure gli voltano la schiena, dei grandi che pure sono incomprensibili e distanti per lui come per gli altri ragazzi, ma che sono più facili da prendere in giro, con quella voglia delle donne e quella paura dei carabinieri, finché non si stancano e cominciano a scapaccionarlo”.

Una narrazione delicata, che però ci mostra con estrema verosimiglianza il logorio di chi ha dovuto rintanarsi sulle montagne per difendersi dai rastrellamenti dei fascisti, per preparare agguati volti a difendere la propria terra, usurpata e violentata dalla forza brutale delle brigate nere. E con Pin ci ritroviamo proprio lì sui monti, insieme a un piccolo gruppo di combattenti ai quali di umano è rimasto ben poco, perché consumati dalla vita vagabonda, dal terrore dei colpi di mortaio che riecheggiano tra le montagne, dalle incursioni alle quali non possono sottrarsi se vogliono salvare la propria pelle, la propria terra.

“Pin ha il dito sul grilletto, con la pistola puntata nella tana di un ragno: resistere alla voglia di schiacciare il grilletto è difficile, ma certo la pistola è in sicurezza e Pin non sa come si toglie. A un tratto lo sparo parte così d’improvviso che Pin non se n’è nemmeno accorto d’aver schiacciato: la pistola fa un balzo indietro bella sua mano, fumante e tutta sporca di terra. Il tunnel della tana è crollato, sopra ci scende una piccola frana di terriccio e l’erba intorno è strinata”.

Il sentiero dei nidi di ragno è un libro straordinario, che seppur presentandosi con uno stile fiabesco affronta tematiche dure come la guerra, la morte, il sesso, la paura, la prostituzione, il tradimento, la passione. Un libro che ho letteralmente amato dalla prima all’ultima pagina.

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“Il sentiero dei nidi di ragno” di Italo Calvino, edizioni MondadoriLibri in Pillole.

Alessandro Oricchio

Dottorando in studi politici Sapienza Università di Roma, speaker di Teleradiostereo, giornalista pubblicista iscritto all'Odg del Lazio. Amante dei libri, dei viaggi, del calcio, della lingua spagnola, del mare e della cacio e pepe.

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