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“Ricordatemi come vi pare” di Michela Murgia: il libro solenne e sfacciato come era lei

«Non ho mai pensato di mostrarmi diversa da come sono per compiacere qualcuno. Persino a chi mi odia credo di essere stata utile. Perché, per contrasto, quella gente ha potuto definire se stessa.»

Ricordatemi come vi pare di Michela Murgia: trama

La viva voce dell’intellettuale più lucida e appassionata del nostro tempo torna a visitarci per una formidabile resa dei conti sul potere, il femminismo, la fede, la letteratura. Ma soprattutto sulle dieci vite che ha vissuto con incantata sfacciataggine, senza paura, ripercorse oralmente nell’unica autobiografia organica possibile per una che ha attraversato il mondo correndo scalza, bruciando luminosamente ogni tappa. Alla vigilia di una morte che l’ha trovata gioiosa come una martire capace di cantare mentre avanza verso i leoni, Michela Murgia ha trascorso una settimana a raccontarsi a Beppe Cottafavi, suo editor e amico.

Le registrazioni di quella sua ultima estate, ancora piena di storie come lo erano state le cinquanta precedenti, danno sostanza a questo suo libro straordinario, arricchito da quattro splendidi racconti ritrovati e da altri testi perduti che l’autrice ha scelto e indicato tra un ricordo e l’altro. Da un simile stagno brulicante di vita, come quello sulle cui rive è cresciuta, affiora un arcipelago di dettagli intimi: innamoramenti e parentele queer, matriarche oristanesi che sgranano rosari di cinque colori per salvare ogni continente, madonne con la parrucca, uomini violenti e maestri sognanti, lezioni di lingua sarda e cultura coreana, di esegesi biblica e di scrittura magica, di politica attiva e di militanza culturale.

Franca e visionaria, antifascista e immune dai compromessi, Murgia ci rivela com’è che una ragazza di provincia, addestrata a leggere il Vangelo e ad accontentarsi di sopravvivere, si sia messa in testa di cambiare il mondo invece, affidandosi a un’irriducibile aspirazione alla felicità.

«La morte ha un potenziale enorme. È una specie di lente d’ingrandimento gigantesca che mette a fuoco la transizione.»

“Ricordatemi come vi pare” di Michela Murgia: Disobbedire, rompere la regola

Ricordatemi come vi pare

Ricordare Michela Murgia, sentirne la mancanza quando spuntano temi importanti, quando l’indignazione civile straripa dal confine silenzioso in cui troppo spesso resta relegata. Ricordare Michela Murgia e le sue parole sempre permeate di lucido futurismo. Michela Murgia è andata via da otto mesi e la sua assenza fa rumore più di tante voci. Lei stessa ne scrive, alla fine del potentissimo libro in cui si racconta. Dopo la sua morte, ci saranno centinaia di persone che potrebbero alzarsi per dire “Michela Murgia direbbe…” e questo è innegabile.

Così come è innegabile che il percorso di Michela su questo tempo è destinato a riverberare nelle coscienze di quanti l’amavano da viva e di coloro che se ne accostano oggi, perché una donna come lei ha il potere di parlare anche se non è qui con noi.

E nel libro Michela Murgia racconta, affida le sue memorie al lettore, dall’infanzia alla fine. Mentre leggo, mi emoziono e mi lascio trasportare dalle pagine, sento la voce di Michela, non è più una lettura ma una chiacchierata a due dove sono compagnia in un pomeriggio afoso; in cui lei consegna a me le sue memorie. Potente, non mi viene un aggettivo migliore per definire il secondo volume postumo che la scrittrice sarda ci ha donato.

Ripercorriamo la genesi dei suoi libri, il suo rapporto con il padre e la madre, con il fratello e con la sua famiglia d’anima; quando decide di trasferirsi dalla sorella di sua madre. I suoi figli, i suoi studi e i lavori precari, stancanti, usuranti. Poi arriva il blog e il libro “Il mondo deve sapere”, la vita di intellettuale.

C’è spazio per la politica, perché tutto è politico e tutti facciamo politica. La riflessione sul fascismo e sulla deriva che il nostro paese sta prendendo, una riflessione che parte dal 2008, da quando al G8 di Genova lo Stato usa la violenza contro i ragazzi, dalla morte di Carlo Giuliani. Quello, dice Michela, è il punto di non ritorno della nostra epoca.

“Probabilmente non andrò in Corea, magari i BTS verranno da me”

Inutile nascondere il velo di malinconia che attraversa ogni pagina, ci troviamo sempre a ricordare quel sorriso e quel turbante che nelle ultime apparizioni pubbliche rendevano il futuro senza di lei così tragicamente reale, palpabile. Nonostante il finale già segnato della sua vita, nelle pagine non c’è spazio per il rimpianto. Ricordatemi come vi pare prende forma in modo embrionale ad inizio del mese di Luglio 2023, nella seconda settimana di quel mese tutti i pomeriggi Michela affida le sue memorie a Beppe Cottafavi, gli consegna i racconti inediti da inserire e lo rende partecipe delle note mai pubblicate. Il 10 agosto 2023 muore.

Il finale di questo libro, lo lascio a chiusura di questa recensione, che forse recensione non è perché un libro che parla di Michela Murgia, non lo puoi semplicemente raccontare.

Le parole sono di Alessandro Giammei, figlio d’anima e curatore di questo volume: «Questo libro liberatorio non porta con sé i vantaggi della cura. Leggerlo sarà necessariamente doloroso per alcune persone. Ma sarà altrettanto divertente, illuminante, addirittura esaltante…Più che aiutare a curarle, dunque, sullo schermo ho soprattutto letto queste incurabili pagine. E così mi pare sarà per le altre orfane e orfani d’anima…Leggerle, con la pazienza che richiede un racconto orale sulla pagina, è curarle.»

Biografia dell’autrice

Michela Murgia (1972 – 2023)

Ha esordito come scrittrice nel 2006 con Il mondo deve sapere. Tra le sue opere, tradotte in più di trenta paesi, ricordiamo Accabadora (Premio Campiello 2010), Ave Mary. E la Chiesa inventò la donna (2011), Chirù (2015), Istruzioni per diventare fascisti (2018), Stai zitta. E altre nove frasi che non vogliamo sentire più (2021), God Save the Queer. Catechismo femminista (2022). Insieme a Chiara Tagliaferri è stata autrice di Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe (Mondadori, 2019) e Morgana. L’uomo ricco sono io (Mondadori, 2021), ispirati dall’omonimo podcast della piattaforma Storielibere.fm. Dopo l’enorme successo del suo ultimo romanzo Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi (Mondadori, 2023), è uscito Dare la vita (Rizzoli, 2024).

“Ricordatemi come vi pare” di Michela Murgia, edizioni Mondadori a cura di Morena Di Giulio per Lib(e)ri di leggere.

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Morena Di Giulio

Classe 1984, dopo una laurea in Arti e Scienze dello Spettacolo lavora prima come redattrice di cronaca in varie testate locali, per poi approdare nel mondo della radiofonia senza mai mettere da parte il suo grande amore per la lettura e l'editoria. Storica mancata, giocatrice di ruolo, appassionata di viaggi e divoratrice di libri. Nel cassetto dei sogni, fare il giro del mondo.

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