La vita bisogna conservarla, anche nella memoria. Puoi piangere una sola volta tutte le lacrime che hanno conosciuto fuoco e deserto, quando vengono giù ti senti liberato e sfatto. Fa bene piangere, trattenersi non serve granché. Se non hai risposte cercale negli sguardi che hanno più anni e lasciati guidare dalle voci che ti conoscono.
In Un altro giorno verrà di Iva Zanicchi entri a gamba tesa nella vita di una famiglia che ha superato tante difficoltà e ha provato dolori grandi, immensi. I Vezzoli conoscono la fatica, quella dura che tiene lontani da casa. Attilio, nel primo Novecento, dall’Appennino Tosco Emiliano si trasferiva in Maremma per la transumanza. Il più piccolo dei suoi figli ha le idee molto chiare e sarà costretto a una delle più sacrificanti rinunce. La vita per lui non è semplice e lo impara di colpo. Ha l’animo buono, sa guardare le stelle e gli occhi di chi ha voluto accanto pur restando solo. Sarà una guida, valida, coraggiosa, fondamentale e straordinaria per colui che ha saputo cogliere la sua eredità umana. Il nipote Lorenzo, lo sa bene e seguirà la sua stella.
Il romanzo è straordinario. La storia è magnifica. Commuove. La narrazione affascina, conquista e stordisce per la bellezza. La scrittura è misurata, fluida, preziosa per uno stile che si fa pianto, sorrisi, meraviglia. La prosa è impeccabile pur nella sua massima idealizzazione di uno dei personaggi centrali del racconto.
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“Un altro giorno verrà” di Iva Zanicchi, edizioni Rizzoli. Dream Book.