Un libro tra le mani

“Pazza d’amore” di Adèle Hugo (a cura di Manuela Maddamma), recensione: Un libro tra le mani.

Pazza d’amore…

La storia di Adèle, secondogenita figlia di Victor Hugo, mi ha affascinato molto, da quando lessi il bellissimo libro “La verità, soltanto la verità” di Helen Humphreys, non dedicato principalmente a lei (ma a sua madre), ma in cui si accennava alla sua turbolenta storia d’amore e di follia.

In questo libro, che non è un romanzo, né una biografia, troviamo le lettere inedite di Adèle al suo amato, la corrispondenza tra tutti i componenti della famiglia Hugo, stralci di diario di Adèle e di Victor, che ricostruiscono gli anni in cui Adèle cercò disperatamente di farsi amare (e sposare) dal tenente inglese Pinson, nonostante il suo rifiuto, seguendolo in ogni suo spostamento, prima in Canada e poi nelle Barbados.

Anni in cui calpestó la propria dignità, il suo onore e la rispettabilità della sua famiglia (siamo pur sempre nell’800) elemosinando un amore che non c’era, che esisteva solo nella sua testa, nella sua realtà distorta dall’ossessione per quest’uomo.
Illusioni, ricatti e bugie popoleranno la sua mente al punto da farle inventare un matrimonio mai celebrato…

Amore, ossessione e follia

Pazza d'amore
Pazza d’amore

Emerge il ritratto di una donna caparbia, spudorata e indipendente, resa forte dalla passione amorosa che la divora, ma che piano piano la renderà folle e fragilissima.
Emerge la disperazione di sua madre… e quella di suo padre, dilaniato tra l’amore per la figlia e la sua immagine e reputazione sociale, già distrutto dalla perdita della primogenita Leopoldine (morta per annegamento), e in pena per il futuro di Adèle.
Vorrebbe riuscire a riportarla in Francia, sperando che, allontanandosi dall’oggetto della sua ossessione, possa recuperare un po’ di lucidità.

 

Passeranno ben 9 anni prima che questo avvenga, prima che Adèle si convinca a rientrare in Europa… ma sarà troppo tardi: sua madre sarà già morta e Victor Hugo non sarà in grado di fare niente per lei, se non cercare di farla curare, chiudendola in una casa di cura.
Adèle morirà il 22 Aprile del 1915, dopo 42 anni di reclusione in manicomio.

Una storia veramente triste.

A Manuela Maddamma il merito di aver ricomposto tutto questo attraverso brandelli di diario e stralci di lettere (e commenti biografici che fanno da collante), proprio come ciò che resta di Adèle, ormai sgretolata, ridotta in frammenti, in piccole briciole di pazzia.
Pazza o meno, lei era innamorata… e nel suo castello mentale, forse, speriamo, è stata anche felice.

“Pazza d’amore” di Adèle Hugo (a cura di Manuela Maddamma), Fandango libri. Un libro tra le mani.

 

Antonella Russi

Nata a Taranto, classe '76. Lettrice per passione, da sempre.

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