Dream Book

“Portami al sicuro” di Emma Margari: recensione libro

Ingannarci, a volte, ci riesce bene. Prendere in giro se stessi è facile, basta negare l’evidenza dei fatti, anche quelli più scaltri e sagaci ci riescono benissimo. Imbarbarire la mente con pensieri astrusi è la norma per chi cerca di mettere ordine nella propria vita. Quando ci sono i sentimenti, poi, si diventa sconosciuti a se stessi.

Ci si trasforma sulla base di ciò che vorremmo far passare agli altri per piacergli. Eppure, la spaccatura dentro di noi è inevitabile. Non ti riconosci più, vuoi tornare ad essere quello di prima e pure meglio di prima. Vuoi anche non avere quella zavorra emotiva che ti fa pendere tra la consapevolezza e l’incertezza, tra la calma e l’agitazione, tra il sollievo e lo sconforto. All’inizio, non ti importa. Vivi i momenti di felicità senza pensare, soprattutto al dopo. Ti basta quello che vivi, subito. È bello vivere l’istante finché dura, poi arriva l’assedio dei dubbi che non portano quasi mai a nulla di buono. Quando c’è più di un dubbio vuol dire che la sicurezza si sfarina e se la verità è unta da brutture allora ti rimane attaccata alle mani. C’è un modo per togliersi dall’impiccio del tormento emotivo, ascoltarsi. L’anima è il nostro porto sicuro nel quale dobbiamo sostare tutto il tempo che ci occorre per capire l’asse della quotidianità, sentimenti compresi. È necessario per mettere un freno a quello che ci fa stare male. Non è come prendersi a sassate tutti i giorni quando possiamo capire da che parte andare per vedere i colori ed amarci di più.

In Portami al sicuro di Emma Margari sei la storia delle protagoniste che non finisce mai se non sei tu, lettore, a mettere il punto. E poi, è necessario chiudere ciò che puoi raccontare continuando quello che gli scrittori ci lasciano su carta? Ognuno darà una risposta sulla base di ciò che sente. E le donne, amiche, di Portami al sicuro sentono che qualcosa in loro deve cambiare. Lo avvertono e non possono sottrarsi all’evidenza della realtà. Se continuassero su questa strada si prenderebbero in giro da sole. Sarebbero disoneste con se stesse. Loro, hanno saputo ascoltarsi, ascoltare e parlare. Il confronto e lo sfogo emotivo con chi ti puoi fidare vale più dei muri che si innalzano per proteggerci. Riusciremo a capire sempre qual è il nostro posto sicuro per fermarci, per prendere fiato e ripartire.

Lineare la narrazione. Lo stile è pulito. La storia è addensata da troppi dialoghi che fanno perdere slancio verso l’immaginazione. Senti tutto, emozioni, stati d’animo, ma non riesci a vedere. Mancano i dettagli, le descrizioni, il non detto che fa muovere l’immaginazione del lettore.

Portami al sicuro” di Emma Margari, edizioni Icaro. Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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