La forza serve per non cadere schiacciati dalle proprie paure. Serve anche la paura, sia chiaro. Essa scardina quella forza interiore che serve per superare limiti impensabili. Le circostanze avverse, difficili, mettono a dura prova chiunque. Ognuno la affronta a modo suo, se riesce. Perdere la rotta, la forza, è umano. Succede.
Quando i problemi sono troppi, troppo grandi, scivolare nello sconforto è normale. Lacrime e tormento, prima. Speranza e forza, dopo. Scegliere di cambiare per dare a se stessi, alla propria famiglia, una vita migliore rappresenta una libertà che non tutti hanno. A volte, ci si salva imboccando l’unica via possibile. Non ce ne sono altre. Bisogna prendere quella e trovare ciò che di buono in essa ci sia. Si lascerà molto alle spalle, soprattutto affetti. L’aspettativa di essere padroni della propria esistenza mette in moto quella forza che rovista finanche nei pensieri più bui accendendo un arcobaleno di fiducia. Nella nuova, che ha il gusto della rinascita, ci saranno altri problemi ed ostacoli da superare. Ognuno di essi toglierà energie e ne richiederà altre. Perdersi e ritrovarsi è una lotta continua di equilibrismo verso una quotidianità precaria fatta di stenti, di speranza, di futuro.
In Ninuzza di Camille Guillon−Verne entri nella vita di una ragazza palermitana, Ninuzza. La sua vita, in Sicilia, è difficile. La sua famiglia è povera e numerosa, costretta anche a subire gli stenti che la guerra degli anni Quaranta porta. La giovane dovrà affrontare scelte difficili, ma ha una grande forza d’animo che le permette di riscattarsi. È costretta a lasciare Palermo per trasferirsi in Australia. È determinata, Ninuzza. Vince anche i pregiudizi di un mondo patriarcale e si conquista l’indipendenza ed il rispetto per sé e per la sua famiglia. Lei non si è arresa, mai.
Il romanzo è intenso. La storia è autentica, simile a molte altre che hanno sopportato grandi difficoltà e miseria. La narrazione è pregna di speranza, di forza. Di futuro, ma anche di forti rinunce. La scrittura è semplice, schietta, di grande impatto, soprattutto emotivo.
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“Ninuzza” di Camille Guillon−Verne, edizioni Kalos. Dream Book.