La Storia è fatta di uomini e di azioni. Nelle mani degli ardimentosi, chi combatte e chi firma leggi per cambiare, in positivo e in negativo, l’assetto di un Paese, si trasferiscono il pensiero e l’ideologia di quanti vogliono modificare le cose in meglio. La strategia politica, frutto di organi e organizzazioni di potere e di difesa, segna l’ordine che si dovrebbe seguire per raggiungere obiettivi precisi senza l’aizzare di focolai di baraonde scompigliate.
In L’uomo che uccise Mussolini di Raffaele Di Placido vivi la frenesia di alcuni momenti decisivi, cruciali, che precedono la cattura e la morte di Mussolini. Lo scrittore racconta questa importante pagina della Storia con gli occhi di chi uccise il Duce, l’uomo che ha trascinato l’Italia alla guerra. Il dittatore, che giunto ormai alla sua disfatta, finisce sotto il tiro di un partigiano, Walter Audisio. Il suo nome di battaglia è Valerio. Audisio è entrato nella Storia a gamba tesa scrivendo una pagina ricca di misteri, di retroscena, di eroi e di protagonisti inaspettati.
Il libro è uno spaccato storico formidabile. La narrazione procede come se fosse un romanzo, ma ha tutto il sapore di una ricostruzione storica ben definita anche dal ritmo di scrittura. Lo stile è quello giornalistico, con le giuste pause e con i periodi ad effetto che attirano il lettore ad immergersi in una storia, se pur conosciuta, con il fiato sospeso perché forte è il carisma narrativo di Raffaele Di Placido.
Vieni a parlare di libri con tutti noi nel gruppo Facebook The Book Advisor
“L’uomo che uccise Mussolini” di Raffaele Di Placido, edizioni Piemme. Dream Book.