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“La strada per l’Est” di Javier Sinay: recensione libro

Le cose che non ti insegnano a scuola, che non ti diranno gli altri, le devi scoprire da solo. Te le devi andare a cercare camminando, guardando, osservando e respirando quello che è estraneo al tuo modo di essere. Sentirai,così, come la vita riesca a sorprenderti. Essa passa da mille situazioni, ma se non hai animo per provare qualcosa di nuovo, accoglierai solo vento freddo. Fastidio.

È l’amore a muovere ogni cosa e il suo contrario a distruggerla. A volte, è necessario spingersi un po’ più in là, oppure oltre i propri confini, per capire l’essenza della vita. Se si ha la possibilità di viaggiare, farlo diventa costruttivo, formativo. La vita ci mette in piedi, l’esperienza ci forgia, i viaggi e i libri ci arricchiscono. Le risposte, quelle importanti, arrivano all’insaputa, quando non te l’aspetti. Certo, devi metterti in gioco. Devi cercarti attraverso le distanze, abbracciare l’attesa nell’assenza, restituire calore al ricordo, dare fibra a quell’amore attraversando la tempesta della sofferenza, che poi sarà il sole dei sorrisi.Ne La strada per l’Est di Javier Sinay lo scrittore fa migliaia di chilometri, attraversa Paesi, si interfaccia con nuove culture, per raggiungere la sua fidanzata in Giappone. Parte da Buenos Aires, la sua città, attraversa l’Europa, per passare in Russia, in Mongolia, sino alla Cina per finire, poi, in Asia orientale. Percorre quindicimila chilometri e attraversa venti città per raccontare l’amore nelle sue svariate forme. Dovrà riunirsi al suo di amore, alla sua fidanzata Higashi, che si è trasferita, per un anno, a Kyoto a studiare la cerimonia del tè. Ogni tappa del viaggio, per l’autore, è una fucina di scoperte, di sorprese, di persone incontrate e di storie da raccontare.

Il libro si presenta come un diario di viaggio, ma più intenso, più ricco di emozioni, di quel fiato che ha permesso allo scrittore di essere libero e sciolto nella tenuta della narrazione. Il romanzo è bellissimo. La scrittura è intima, pacata, empatica. Lo stile non difetta in nulla e la storia è sorprendente per come il punto, d’inizio e di fine, del racconto sia stato chiuso e vissuto nell’idea, prima, e nei fatti, poi, con una matura scoperta dell’esistenza umana.

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“La strada per l’Est” di Javier Sinay, edizioni Gran Vía.  Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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