Dream Book

“La sposa normanna” di Carla Maria Russo: la storia di Costanza d’Altavilla

Accettare la volontà di qualcuno, senza avere voce in capitolo, comporta una sofferenza mista a rabbia ed a sgomento. A nulla serve ribellarsi quando si riceve l’imposizione di ordini irrevocabili, perentori e decisivi esplicitati dai sovrani in persona. Dinanzi a questioni di Stato, al governo di un regno, niente è più importante della durata e della prosperità di una dinastia. Il potere di un regnante passa soprattutto dalla discendenza, dal figlio maschio. Solo un erede al trono può garantire tutto questo e molto altro.

Quando il potere è sotto scacco non esistono leggi morali, non c’è rispetto in niente men che meno per una donna consacrata a Dio. In politica tutto è possibile anche l’irrealizzabile. Essa, spesso, è inganno e doppio gioco. Spariglia e riscrive le carte del potere. A farne le spese, a pagare un prezzo enorme tale da umiliarne persino la persona stessa, sono state le donne, specie quelle di nobili ed illustri natali, usate come merce di scambio, come pedine nello scacchiere del potere per garantire alleanze attraverso matrimoni imposti per assicurare un erede al trono. Donne sottomesse al volere della politica, ma coraggiose e ardite per dignità e nome.  

In La sposa normanna di Carla Maria Russo conosci la storia di Costanza d’Altavilla. Palermo, 1185. Costanza ha preso i voti, per vocazione, ormai da molti anni. È monaca di clausura, si è ritirata dal mondo. Lei è l’unica principessa di sangue reale ancora in vita. Quando viene chiamata al cospetto del re di Sicilia le viene imposta una cosa assurda e immorale. Deve sposare Enrico di Svevia, figlio di Federico Barbarossa, sancendo così un accordo tra il regno e l’impero. Costanza d’Altavilla si ribella, ma deve subito sottomettersi rinunciando così alla vita monastica ed a sé stessa per il bene del popolo normanno. Enrico è un uomo rozzo, arrogante, feroce. Quando Costanza, dopo lunghi anni di attesa e di crudeltà subite, riesce a dare alla luce l’erede al trono tanto desiderato, la sua vita si vota al figlio per garantirgli sicurezza e sopravvivenza. Il “piccolo re” forte dell’affetto del popolo di Palermo e del coraggio ereditato dai normanni, salirà, ancora adolescente, sul trono che fu degli Altavilla, realizzando il sogno di sua madre e guidando il regno di Sicilia verso uno splendore mai più visto nella Storia.

Il romanzo suscita un vortice di emozioni forti. La storia è appassionante. La scrittura è notevole. Lo stile narrativo è così fresco e allo stesso tempo maturo che il lettore resta ammaliato da tanta bravura e bellezza letteraria.

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“La sposa normanna” di Carla Maria Russo, edizioni Neri Pozza.  Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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