Vivere significa anche sopravvivere. La necessità dissolve la linea tra il superfluo e l’essenziale. A volte bisogna grattare il fondo del pozzo nella speranza di trovare una goccia d’acqua che non disseta, di certo, ma che riporta alla vita. Lungo il canale buio nella conquista riemergono fatti di un altro tempo, di un’altra esistenza, che hanno distanziato la verità aumentandone, però, la paura. Nella risalita conosci anche gli intoppi che oscurano l’anima.
In Il vento è un impostore di Saha Vasilyuk entri in punta di piedi nella vita di Yefim che ha costruito un’intera vita su una bugia. E lo rifarebbe ancora e ancora, perché della sua esistenza non cambierebbe nulla. Ha moglie e figli orgogliosi delle loro origini. Lui nasconde un segreto. È custodito in una valigia che Yefim, all’insaputa di tutti, ne brucia il contenuto affinché non ne rimanga traccia. Nessuno deve conoscere la sua storia, quella di quando era giovane e costretto ad indossare una divisa e combattere i nazisti. Nessuno deve sapere del filo spinato, della fame, del freddo. Soprattutto, nessuno deve sapere del giorno in cui ha dovuto fare una scelta impossibile: fingere di non essere ebreo per sopravvivere.
Il romanzo è tosto, è ispirato ad una storia vera. La narrazione è fatta di dolori, di ricordi, di sogni spezzati, di accettazione e di tanta paura. Essere un sopravvissuto, un salvato, è un racconto a parte nella storia di tutti. La scrittura è potente, evocativa.
Vieni a parlare di libri con tutti noi nel gruppo Facebook The Book Advisor
Per altri consigli sui libri da leggere potete ascoltare le audio recensioni di The BookAdvisor qui.
“Il vento è un impostore” di Sasha Vasilyuk, edizioni Garzanti. Dream Book.