Nella vita si lotta continuamente per conquistare qualcosa. Se hai o non hai nulla è la stessa cosa. Lotti per avere ciò che vuoi, per mantenere ed accrescere quello che già possiedi. Quando hai faticato, e non poco, per ottenere la libertà, che è la ricchezza più grande e ambita, riconosci il valore di tante cose che hanno un peso enorme sulla scia di quello che si è patito, subìto, affrontato e sopportato. Allora, lotti per garantire un bene prezioso che possa durare anche in futuro: la sicurezza della propria famiglia, dei propri figli, delle persone che si amano.
In Il tempio di Fortuna di Elodie Harper entri nei meandri della vita di Amara che, da quando ha lasciato Pompei, si è allontanato da Rufo e dalla figlia Rufina. Grazie al suo patrono Demetrio, vive alla corte imperiale di Roma. È una donna libera e influente, vicina ai politici più potenti. Amara pensa sempre ai suoi cari e quando Domiziano minaccia la sua sicurezza, la ruota della dea Fortuna sembra girare a suo favore. La donna può lasciare Roma e tornare finalmente a casa. È il 79 d.C e molte cose sono incerte. Amara, ancora una volta di più, deve lottare per la propria vita e per quella di coloro a cui vuole bene. Deve lasciarsi alle spalle chi, invece, l’ha sempre usata, primo fra tutti Felicio, il proprietario del lupanare di Pompei, per continuare il suo percorso verso la libertà, che già possiede ma non abbastanza.
Il romanzo è appassionante. La storia, basata sulla determinazione femminile, è un crescendo di emozioni. Ogni cosa è messa in luce con la giusta intensità.
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“Il tempio di Fortuna” di Elodie Harper, edizioni Fazi. Dream Book.