Gli strappi emotivi, affettivi, sono dei vertiginosi dirupi. Distanze, ecco che cosa diventano. La caduta è talmente rapida che ti lasci sfuggire gli appigli ai quali estendere la vita. Fanno male, gli strappi. Bruciano. Demoliscono l’anima. Aprono storie di assenze, di lontananze. In esse spira il vento dei dubbi, delle domande, delle congetture.
Tutto è parte di un silenzio cresciuto dalle incomprensioni, che poi diventa astio. Rinnegare il proprio alfabeto è una ferita ancora più grande. Fuoco che incontra il deserto. La verità, che quieta i tormenti e pacifica la disperazione, arriva dalla terra, dalle origini. Si nasconde nelle crepe degli errori fino a far diventare i corpi apatici, sfatti, duri. Fuggire da se stessi non serve a nulla. I rimorsi tornano sempre e fanno danni quando si è deboli. La fragilità apre le porte anche alla pioggia delle colpe che non si hanno. Le pene sono pesi eccessivi che si portano con dignità oppure con i morsi della rabbia. Le puoi spartire solo con chi ti è vicino, con chi ti conosce bene, con chi è sangue del tuo sangue. I respiri affannosi, così, diventeranno più lievi guardandosi negli occhi anche senza parlare. Ci si capisce, e basta. Il dolore, invece, ha il nome dello strappo, le spigolature di una pietra che attende di essere lanciata fuori dagli argini delle proprie vertigini.
In Il sentiero delle formichelle di Alessia Castellini conosci lo strazio della perdita e la forza dell’identità territoriale e personale. Costiera amalfitana, anni Quaranta. Le gemelle, Rachele e Nannina, percorrono la montagna ogni giorno. Trasportano pesanti sporte di limoni, insieme alle altre donne, giovani e meno giovani, che in fila indiana, come formiche, si spezzano la schiena per guadagnarsi la giornata. Questo è il destino di tutte loro nel paese di Tramonti. Ottant’anni dopo, sulle tracce delle due gemelle, tanto uguali fisicamente quanto diverse per indole, arrivano in paese due sorelle: Ninfa e Alelì. Le loro vite sono uno strappo. Arrivando a Tramonti pensano di ricucire i legami e di zittire i tormenti. Scopriranno che le gemelle sono esistite davvero e che non erano le protagoniste di una favola raccontata dalla nonna scrittrice. Il sentiero delle formichelle sarà il punto di partenza verso un segreto taciuto a lungo.
Il romanzo è bellissimo. La storia è incredibile, costruita in modo formidabile. La narrazione ha un fascino e un dolore sorprendenti. La scrittura è emotiva, vulcanica e speciale.
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“Il sentiero delle formichelle” di Alessia Castellini, edizioni Piemme. Dream Book.