Dream Book

“Il canto di Messalina” di Antonella Prenner: recensione libro

Il potere fa perdere la testa, a qualcuno è rotolata a terra per davvero. L’ultimo atto di una tragedia che ha colpito non solo le vittime, ma anche le popolazioni triturate da una politica scellerata che le ha portate alla miseria. Non si è più se stessi con il potere in mano, con la corona in testa e con il sangue della bramosia negli occhi. Si vuole e si pretende sempre di più. La bellezza, poi, traghetta potere. Attira a sé sguardi, voluttà, e chi si perde nella sua meraviglia mette al bando anche la ragione. Bellezza e potere tramortiscono.

Chi ha entrambi lo sa perfettamente e fa in modo di allungare le mani su altri segmenti di potere: quello politico e quello economico sono i più ambiti. Quando si arriva ad avere ciò che si vuole nella grandezza del potere non ti somigli più. Non appartieni più a te stesso, ma sei preda della follia che tutto ti è dovuto, capricci compresi, perché nessuno vorrebbe incrociare il tuo sguardo adirato nell’istante in cui le pretese diventano assurde ed inconcepibili. Ed è in quel momento che ti trasformi, che conosci la belva che ti abita. Il lato oscuro, con i suoi tentacoli che sfociano nel buio del male, recupera terreno sino a primeggiare. E chi ha potere non si scompone da questa ingerenza. Anzi, abituarsi sarebbe la cosa migliore perché più si sale, più potere si ha, più saranno le congiure. In qualche modo bisogna difendersi, anticipare le mosse, per non perdere tutto. La benevolenza, se pur manifestata in rare occasioni, difficilmente corrobora l’animo di coloro che hanno più confidenza con la cattiveria. Il potere si tiene alla larga dai buoni, dagli onesti che non conoscono intrighi e che non hanno il cuore marcio. Le losche trame ordite per mantenere la grandezza su di sé seduce gli ossessionati di quell’autorità che li distingue dagli altri. Il potere non è per tutti. E se appartiene ad una donna, è anche peggio.

In Il canto di Messalina di Antonella Prenner siamo nella Roma imperiale. Il clima è torbido di dissolutezza e violenza. La fanciulla più bella dell’impero d’Occidente, Messalina, dovrà sposarsi. Ha diciassette anni e suo marito cinquanta. È l’imperatore stesso, Caligola, a volerlo. Lo ordina, e non si discute. Messalina viene, così, sacrificata al potere. Per lei, essere moglie di un uomo vecchio, storpio e balbuziente, è un’ingiustizia. Pensa che sia una violenza alla sua bellezza ed ai suoi desideri. Una volta sposa si ritroverà, poi, ad essere imperatrice. Tra odio, e disperazione, la sua sete di potere alimenterà i suoi propositi di rivalsa e vendetta.

Il romanzo storico è bellissimo. La narrazione è così fitta, fluida, pregna di psicologia dei personaggi che il lettore fa fatica a staccarsi dalle pagine. Notevole il lavoro svolto dalla scrittrice non solo come tessitura del racconto, ma anche per lo studio delle fonti storiche, archeologiche e letterarie che ha dovuto compiere. Il lettore non sente solo la voce di Messalina, ma anche il suo urlo, il suo grido muto, che nella sua infelicità si rende ribelle e avida di potere. Essere la donna più bella e più potente di Roma la castiga comunque alla tristezza ed all’afflizione.

 

Vieni a parlare di libri con tutti noi nel gruppo Facebook The Book Advisor

 

“Il canto di Messalina” di Antonella Prenner, edizioni Rizzoli. Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio