Nascondersi. Allontanare gli occhi indiscreti dalla propria persona alimenta maggiormente i sospetti dei malpensanti. Veri, presunti o infondati che siano, fanno male soprattutto se hai la coscienza a posto, tranquilla. Più te ne stai in disparte, per i fatti tuoi, e più si infiamma la curiosità di sapere ciò che nessuno conosce ma che è sulla bocca di molti sotto forma di illazioni.
Quando si ignora la verità si gonfia il nulla con le dicerie e la mongolfiera delle menzogne vola lontano. Le insinuazioni pesanti, pronunciate a mezza voce, creano altre storie che con la realtà non hanno niente a che fare. Quindi, per la società diventi una persona sconveniente. Sei appestata per volontà di altri, che non ti conoscono nemmeno. Senti al tuo passaggio il vocio di lingue che ti scarnificano. Il tuo nome è fonte di protesta, di indignazione, di scandalo e di accusa per tutti coloro che ti additano come diversa. Un tempo, le donne di una classe sociale bassa che sapevano leggere e scrivere oppure quelle che conoscevano bene l’arte dei medicamenti e dei rimedi naturali per guarire disturbi e malattie erano considerate streghe. La superstizione, l’ignoranza, creano da sempre delle grandi storture che danno vita a draghi che sputano fuoco quando vedono un pericolo.
In E ti chiameranno strega di Katia Tenti conosci una storia incredibile. A Castel Presule, nelle Dolomiti, si è celebrato uno dei processi più inquietanti del Cinquecento: trenta donne innocenti sono state incarcerate nelle segrete, chiamate amanti del demonio, torturate e arse sul rogo. Trenta donne che non sono state piante da nessuno, perché provare compassione per quelle donne avrebbe significato autoaccusarsi. Barbara Vellerin è una di loro. Cresciuta dalla madre ai margini del villaggio a contatto con la natura, ha imparato a studiare le piante ed a curare i bisognosi. Poi, tutto cambia. Il sospetto che sia una strega diventa dilagante. Cinquecento anni dopo, Arianna Miele vince un concorso come curatrice di una mostra sulle streghe dello Scilliar. L’antropologa, riportando alla luce quelle vite bruciate, scoprirà una verità sconcertante.
Il romanzo è potente. Il lettore resta ammaliato da una storia che si apre come le albe invernali. Non si può avere fretta nella lettura, sarebbe un errore imperdonabile, anche quando vorresti sapere subito come va a finire il racconto. La narrazione ti para innanzi fatti incredibili attraverso una scrittura magnetica. È molto brava, Katia Tenti. Riesce a stregare il lettore senza infingimenti di sorta.
Vieni a parlare di libri con tutti noi nel gruppo Facebook The Book Advisor
Per altri consigli sui libri da leggere potete ascoltare le audio recensioni di The BookAdvisor qui.
“E ti chiameranno strega” di Katia Tenti, edizioni Neri Pozza. Dream Book.