Dream Book

“Donnaregina” di Teresa Ciabatti: la cronaca intima di un’intervista impossibile

Occorre del tempo per capire che qualcosa è sfuggito di mano. Non te ne accorgi subito preso dalla fretta che rincorri nella quotidianità per non restare indietro nelle cose da fare. Così perdi di vista addirittura i fatti più importanti, quelli che riguardano la sfera familiare, specie il rapporto con i figli. Non cogli i primi segnali, distratto da questioni che assorbono problemi e responsabilità. E quelli ai quali dovresti dare priorità slittano in secondo piano. Tanto, pensi, puoi recuperarli in qualsiasi momento in quanto a casa puoi fare e disfare ogni cosa senza l’urgenza di puntare l’orologio. Sbagli.

Lasciar perdere, quasi fosse una dimenticanza unita ad una superficialità invasiva, potrebbe creare risvolti difficili da arginare. È indispensabile intervenire subito, anche per comprendere che piega prendono i caratteri in crescita dei figli. Stargli accanto, quanto meno saper osservare bene quello che fanno nei gesti non più usuali alla loro persona, sarebbe il modo migliore nel far accettare la presenza dei genitori, intesa come troppo ingombrante dai figli, in questioni che non possono essere demandate ad altri o tralasciate come inutili. Ti accorgi di aver perso ciò a cui tenevi di più guardando la prospettiva che gli altri ti piazzano innanzi attraverso storie e fatti di vita. Allora, cerchi di recuperare quello che puoi e farlo grande più di ogni bene possibile. 

In Donnaregina di Teresa Ciabatti conosci l’esistenza di Giuseppe Misso, ‘o Nasone, accusato di rapina a mano armata, associazione a delinquere, associazione mafiosa, 182 omicidi commessi e commissionati. Ma chi è davvero Misso? Se lo chiede la scrittrice a cui il giornale dà l’incarico di intervistare il superboss. A lei che di criminalità non sa niente, che si è sempre occupata di adolescenti, tutt’al più cantanti, attrici, gente dello spettacolo. Il loro è l’incontro di due mondi lontanissimi  e che tali devono restare, almeno nelle intenzioni della protagonista. Eppure, quando Giuseppe Misso inizia a parlare, qualcosa cambia. Il boss, pur rinnegando il proprio passato, si mostra vulnerabile. Sorge il dubbio: forse la sta manipolando? È sul piano dei rapporti affettivi che boss e scrittrice si incontrano: nelle ferite di genitori incerti, forse sbagliati. Nel mistero dei figli con cui non sanno più comunicare e che temono di aver perso per sempre. Il confronto tra loro, pur sempre carico di diffidenza, si trasforma in un viaggio tra ricordi, confessioni, fraintendimenti e rivelazioni sui figli che non sono quello che loro credono.

Il romanzo è intimo anche quando la voce dell’interiorità sembra flebile. La narrazione è ben concertata e la scrittura è lucida, chiara, vibrante.

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“Donnaregina” di Teresa Ciabatti, edizioni Mondadori.  Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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