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“La spada e il rosario” di Adriana Assini: recensione libro

Predicare bene è una cosa e razzolare male è un’altra. Spesso le due facce fanno parte della stessa medaglia. Agli occhi di tutti si racconta una storia ed a quelli di pochi si confida la verità. Nel mezzo ci sta il tornaconto personale che tintinna di danari o innalza la posizione sociale. Poltrone e soldi possono cambiare prospettiva di vita, inaridire gli animi spianando la strada all’egoismo e all’abitudine ad arraffare senza pietà. Cresce l’avidità e si perde il buon senso. Il potere comporta salvezza e dannazione. Più si è potenti e più si rischia.

Per mantenere ciò che si è conquistato, aumentandone sempre il peso della cupidigia, si pensa di vincere qualsiasi avversità. Si perde il senso del reale. In un clima di assoluta brama di potere i più deboli ci rimettono sogni e speranze. I caratteri miti soccombono. Gli animi onesti e quelli troppo ambiziosi sparigliano le carte. Nel gioco degli intrighi, delle congiure, delle sfide, il bene comune è cosa evanescente. Il patto “tutti per uno e uno per tutti” si perde e solo i coraggiosi ribaltano, a volte, situazioni stagnanti nella mala politica. Alzare testa e voce significa farsi rispettare, dire basta alle usurpazioni. Vincere o perdere ha un solo valore, riconoscere il vero senso delle cose, della vita, dell’esistenza che non è aria, oro, per pochi.In La spada e il rosario di Adriana Assini conosci i soprusi del vicerè Moncada e dei suoi complici, la cui vita è fatta di potere, di indolenza e di tranquillità. Palermo, 1516. Il governo della città è nelle mani degli spagnoli. Un gruppo di mercanti, capeggiati dall’intraprendente Gian Luca Squarcialupo, trama per cambiare lo stato deprecabile delle cose. L’uomo, sull’orlo della bancarotta, conosce tutti i suoi perfidi avversari, ma non si accorge delle insidie che si nascondono nelle viscere della terra. Uomini, dall’apparenza innocua e benevola, avvolti nel mistero decidono, in segreto, le sorti del Regno. Sono armati di lame e rosari.Il romanzo è brillante. La prosa è asciutta e lo stile impeccabile. 

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“La spada e il rosario” di Adriana Assini, edizioni Scrittura e Scritture Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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