Interviste

Intervista a Francesca Safina, autrice di “Cambio vita cercasi” edito da Garzanti

Isabella Perfetti è tutt’altro che perfetta. Ha una relazione di cui non è convinta, un amore disastroso del passato che torna all’improvviso nella sua vita e una madre che non la sostiene. Poi ci sarebbe il fatto che Isa è una psicoterapeuta e per mestiere dovrebbe aiutare gli altri. Ma con una vita così ingarbugliata non è facile. Cambio vita cercasi è una storia necessaria in tempi in cui siamo spinti a dare il massimo, a essere efficienti, a non sbagliare mai. Con la sua umanità e i suoi utili consigli, Isa ci dimostra che non c’è una sola strada da percorrere. E che il finale non è poi così importante. È importante l’entusiasmo con cui si affronta il cammino.

intervista a francesca safina

L’intervista a Francesca Safino

Cambio vita cercasi” è il suo primo libro. Come si è avvicinata alla scrittura?

Più che un avvicinamento è stata una vera e propria pulsione, una spinta da dentro. La protagonista, Isabella, mi è apparsa in testa come una visione del defunto prozio Tess, mi sono alzata e ho cominciato a scrivere sul primo foglietto che avevo in casa. Ho scritto d’istinto per due anni, dando forma a tutti i personaggi e alla storia, poi ho cominciato a studiare scrittura in varie scuole, con autori e autrici, e ho affinato la tecnica. Vengo da tutt’altro lavoro, sono psicoterapeuta, e volevo farlo per bene. Per questo continuo a studiare anche adesso, non credo mi fermerò. Amo studiare, sono sempre stata una secchiona, fin da piccola.

Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro e qual è stato il processo di gestazione del romanzo?

La motivazione è stata la voglia di raccontare il mio lavoro. La psicoterapia e i pazienti sono spesso raccontati come mondi fatti solo di dolore e di patimento. Certamente c’è tanta sofferenza nella stanza di terapia, ma c’è anche tantissimo coraggio, lotta, passione, gioia. Il cambiamento ha un profumo unico.
inoltre gli psicologi sono storicamente raccontati come molto noiosi, seri, spesso sono dipinti come dei guru che sanno le risposte e guariscono le persone. La psicologia è molto di più, è fatta di persone qualunque che si impegnano ogni giorno nell’aiutare gli altri, con le loro caratteristiche, anche un po’ bizzarre, come quelle di Isa.

Francesca Safina, foto di Malou Scuderi

Nel libro afferma che ansia e attacchi di panico sono causati, nella stragrande maggioranza dei casi, non dallo stress, come comunemente si pensa, ma da uno scollamento tra il vero sé e il sé che mostriamo al mondo. Pensa che questa dissonanza sia un fenomeno relativamente recente?

Isa ha un modo tutto suo di leggere le persone, ha pure inventato un suo test di personalità con cui divide le persone in cioccolatini, in base alle caratteristiche rapportate al cioccolato. Se dovessi parlare per me stessa, da terapeuta, posso dire che la scissione di parti di sè non è una novità, è sempre esistita e anzi, negli ultimi decenni, si hanno molte più possibilità di trovare un’espressione di sé più ampia e ricca. Quello che sta succedendo dall’avvento dei social è una moltiplicazione della performatività, che porta spesso a dover apparire schiacciando il nostro essere e frammentandolo in varie parti.

Come società, per stare meglio avremmo bisogno di riappropriarci della nostra interiorità, svincolandola dalle aspettative sociali. Questo vale per la mente, ma anche per il corpo, un terreno su cui si giocano, specie per i più piccoli, battaglie quotidiane di apparenza, svuotando di profondità la propria interiorità e identità corporea.

Nella sua attività di psicologa e psicoterapeuta qual è il problema ricorrente che si trova ad affrontare?

Ho un punto di osservazione troppo ristretto per poter rispondere in maniera puntuale, ma posso dire che l’ansia intesa non solo come attacchi di panico e angoscia psicofisica, ma proprio come terrore di non essere abbastanza, di non arrivare agli appuntamenti della vita al momento giusto, di perdersi qualcosa, è una delle sofferenze più comuni e trasversali alla maggior parte delle persone. Ci serve riscoprire la nostra vita autentica, il nostro ritmo, invece che venire continuamente sovrastimolati di obiettivi e risultati. Anche sul corpo, ci propongono sempre risultati tangibili. La ricerca della migliore versione di te. Sono tutti elementi che spingono all’insoddisfazione e quindi al perenne stato di allerta e attivazione. Abbiamo disimparato a godere di noi e delle nostre cose.

Che cosa le hanno regalato il percorso di scrittura di Cambio vita cercasi e anche quello successivo, ovvero il lancio, le presentazioni, il riscontro dei lettori?

Ho incontrato persone, scambiato sorrisi, ascoltato storie. L’incontro umano per me è uno dei motivi per cui vale la pena stare al mondo (oltre alla pizza, la musica, i libri e le risate), nell’incontro umano profondo risiede la nostra vita, l’essere vive, poter ampliare la nostra identità. Gli anni di Covid ci hanno ricordato quanto eravamo spenti nel distanziamento, quanto ci stavamo impoverendo. Incontrare le persone dal vivo, gli sguardi, stringersi le mani. Questo per me è un privilegio di cui ringrazio questo libro. E poi ho l’opportunità di chiacchierare di psicologia, che mi diverte sempre tanto. Sono un’innamorata dell’essere umano, io.

Ci sono altri progetti di scrittura in cantiere?

Eccome! Ho in penna una storia di fantascienza psicologica per ragazzi, un soggetto di sceneggiature e ovviamente il secondo episodio di Isa.

Cambio vita cercasi, Garzanti editore

Interviste

Michela Bilotta

Sono nata a Salerno e vivo da oltre dieci anni a Bruxelles, dove mi occupo di comunicazione e ufficio stampa. Giornalista pubblicista dal 2007 e sommelier professionista, ho maturato un’esperienza ventennale come direttrice creativa, editor e addetta stampa per case editrici, agenzie pubblicitarie, testate giornalistiche, ONG internazionali e istituzioni europee. Ho, inoltre, pubblicato guide turistiche, racconti e manuali per concorsi a cattedra. Ho seguito, e continuo a seguire, corsi di scrittura creativa e tecniche narrative, ho sempre usato le parole per lavoro e per passione, e il mio amore per la scrittura è pari solo a quello per la lettura. La metrica dell’oltraggio, edito dalla Jack Edizioni, è il mio primo romanzo edito e tratta dei diversi aspetti della violenza di genere, partendo dalla tragica storia della poetessa Isabella Morra, assassinata dai fratelli, fino ad arrivare al fenomeno dei femminicidi oggi. Il libro ha destato l’attenzione della stampa nazionale, è entrato nell’elenco ufficiale dell’AIE come testo scolastico ed è stato presentato alla Camera dei deputati. Il mio racconto “Controtempo” è stato pubblicato nell’antologia “Due anni di Jack”. Tre miei racconti sono stati pubblicati nell’Antologia “Ad alta voce”, a cura della scrittrice Sara Rattaro.

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