Dream Book

“Arrocco siciliano” di Costanza DiQuattro: recensione libro

Il fallimento è una mazzata, per tutti. A nulla servono i voti al santo per non scivolare ancora più in basso. Quando fallisci in qualcosa diventi aria rarefatta. Ti senti perso, incompiuto. Dinanzi al disastro non ti capaciti della rovina, dei cocci e delle ferite che sono l’incontrovertibile specchio della realtà. Ti chiudi. All’inizio, ti deprimi e poi passi oltre, con una nuova idea. Se ce la fai. Rilanci. Altrimenti, scappi. Puoi andare sino in capo al mondo, da te stesso, però, non puoi fuggire.

La voce stridula del fallimento ti viene a cercare anche quando sei nel vigore della contentezza. Puoi mettere in atto qualsiasi escamotage per aggirare il rischio, per evitare di cadere di nuovo nell’errore. Eppure, se la vita ti sfiata la sua energia attraverso la vertigine del pericolo, vuol dire che hai sete di sentirti vivo. La fortuna da sempre accarezza gli audaci. Ammalia tutti con il suo seducente richiamo alla buona sorte e poi ti abbandona come un amore stanco ed annoiato. Senza alcuna riserva, senza alcun rispetto. Allora, ti manca il respiro. Cerchi un segno che possa giustificare il tuo fallimento. Se c’è, bene. Altrimenti dovrai iniziare a provocare il destino. I tumulti dell’esistenza sono dolori e lacrime, ansia e pene, paura e scoramento. In ognuno di essi c’è la controparte del riscatto e della forza per arroccarsi e resistere alle debolezze dell’anima. Altrimenti, si resta dei perdenti. Con una storia, ma pur sempre dei perdenti nel giro di mano della vita.In Arrocco siciliano di Costanza DiQuattro vivi il tormento di un farmacista, Antonio Fusco, che da Napoli si trasferisce in Sicilia, a Ibla. È il 1912. La vita nel paesino scorre lenta. La notizia del decesso del dottor Albanese corre lesta di bocca in bocca. A succedergli, nella farmacia, arriva il napoletano. Un forestiero, per tutti. Un giovane senza passato, accolto, dapprincipio, con ostilità e diffidenza. Il giovane Antonio Fusco fa rivivere la farmacia Albanese, ma resta incatenato nel suo vizio che lo fa morire dentro. Ha un segreto, Fusco. Un mistero legato ai tanti del dottor Albanese.Il romanzo è meraviglioso. La storia è travolgente, ti prende ti inchioda alla bellezza. La narrazione si apre con un tale vigore che puoi aspettarti solo di più nelle pagine a seguire. Cosa che succede con grande maestria. La scrittura è piena come il sole, formidabile in ogni sua parola.

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“Arrocco siciliano” di Costanza DiQuattro, edizioni Baldini e Castoldi.  Dream Book.

Lucia Accoto

Lucia Accoto. Critico letterario Rai Cultura per Mille e un libro Scrittori in Tv di Gigi Marzullo su Rai1. Giornalista pubblicista, recensore professionista. Lettura, scrittura e stile, fonti di vita e di ispirazione

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