Al Palazzo del Bo di Padova è stata votata la cinquina dei libri finalisti al Premio Campiello 2024, concorso di narrativa italiana contemporanea promosso dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto giunto alle 62esima edizione.
Questa la cinquina dei libri finalisti:
Il fuoco che ti porti dentro (Marsilio) di Antonio Franchini;
La casa del Mago (Ponte delle Grazie) di Emanuele Trevi;
Locus desperatus (Giulio Einaudi Editore) di Michele Mari (alla seconda votazione);
Alma (Giangiacomo Feltrinelli) di Federica Manzon (alla terza votazione);
Dilaga ovunque (Laterza) di Vanni Santoni (alla quinta votazione).
Il vincitore sarà annunciato il 21 settembre in una cerimonia al Gran Teatro La Fenice. A La casa delle orfane bianche (Laurana Editore) di Fiammetta Palpati va il premio Campiello ‘Opera Prima’. Lo ha annunciato Walter Veltroni, presidente della giuria.
Il “Campiello” è un premio letterario, istituito nel 1962 per volontà degli Industriali del Veneto, che viene assegnato a opere di narrativa italiana.
Di seguito il video con la diretta della nomina della cinquina dei libri finalisti al Premio Campiello 2024:
Gli autori finalisti (dal sito del Premio Campiello):
Antonio Franchini è nato a Napoli nel 1958. Ha esordito nel 1992 con Camerati. Quattro novelle sul diventare grandi. Per Marsilio ha pubblicato: Quando vi ucciderete, maestro? (1996, 2019), Acqua, sudore, ghiaccio (1998, 2021), L’abusivo (2001, 2020), Cronaca della fine (2003, 2019), Signore delle lacrime (2010, 2020), Memorie di un venditore di libri (2011) e Leggere possedere vendere bruciare (2022). Nel 2020, per NNE, è uscita la raccolta di racconti Il vecchio lottatore. Vive a Milano e lavora nell’editoria.
Federica Manzon ha esordito nel 2008 con Come si dice addio (Mondadori), al quale sono seguiti Di fama e di sventura (Mondadori, 2011, premio Rapallo Carige e premio Selezione Campiello), La nostalgia degli altri (Feltrinelli, 2017), Il bosco del confine (Aboca Edizioni 2020), Alma (Feltrinelli, 2024). Ha curato un’antologia I mari di Trieste (Bompiani, 2015). Lavora nell’editoria e collabora con quotidiani e supplementi letterari occupandosi perlopiù di narrativa balcanica e est europea. Vive tra Milano e Trieste.
I libri di Michele Mari (Milano 1955) sono Di bestia in bestia (Longanesi 1989; Einaudi 2013), Io venía pien d’angoscia a rimirarti (Longanesi 1990; Marsilio 1998; Einaudi 2016), La stiva e l’abisso (Bompiani 1992; Einaudi 2002 e 2018), Euridice aveva un cane (Bompiani 1993; Einaudi 2004), Filologia dell’anfibio (Bompiani 1995; Laterza 2009; Einaudi 2019), Tu, sanguinosa infanzia (Mondadori 1997; Einaudi 2009), Rondini sul filo (Mondadori 1999), I sepolcri illustrati (Portofranco 2000), Tutto il ferro della torre Eiffel (Einaudi 2002 e 2020), I demoni e la pasta sfoglia (Quiritta 2004; Cavallo di Ferro 2010; il Saggiatore 2017), Cento poesie d’amore a Ladyhawke (Einaudi 2007), Verderame (Einaudi 2007 e 2023), Milano fantasma (edt 2008, in collaborazione con Velasco Vitali), Rosso Floyd (Einaudi 2010), Fantasmagonia (Einaudi 2012 e 2022), Roderick Duddle (2014 e 2016), Leggenda privata (Einaudi 2017 e 2021), Dalla cripta (Einaudi 2019), La morte attende vittime (Nero 2019), Le maestose rovine di Sferopoli (Einaudi 2021) e Locus desperatus (Einaudi 2024). Per Einaudi ha anche curato e tradotto La Macchina del Tempo. Fra le sue traduzioni, opere di Stevenson, Wells, Crane, London, Orwell, Steinbeck, Gombrowicz.
Emanuele Trevi (Roma, 1964), tra i più apprezzati scrittori e critici della sua generazione, collabora con il “Corriere della Sera”. Ponte alle Grazie ha pubblicato i tre romanzi Qualcosa di scritto (2012, finalista Strega, vincitore del Premio Europeo per la Letteratura, tradotto in diciotto lingue), Sogni e favole (2019, Premio Viareggio) e Il figlio del mago (2023), e una nuova edizione del saggio Musica distante (2012). Tra i suoi altri libri ricordiamo Istruzioni per l’uso del lupo (Castelvecchi, 1994), I cani del nulla (Einaudi, 2003), Senza verso (Laterza, 2004), Il libro della gioia perpetua (Rizzoli, 2010), Il popolo di legno (Einaudi, 2015). Con Due vite (Neri Pozza, 2020) ha vinto il Premio Strega 2021.
Vanni Santoni (1978) scrive sul “Corriere della Sera”. Per Laterza è autore di Se fossi fuoco arderei Firenze (2011), Muro di casse (2015), La stanza profonda (2017, candidato al Premio Strega), Gli interessi in comune (2019) e Dilaga ovunque (2023).