La classifica dei 10 libri più belli letti nel 2020

Quali sono i libri più belli letti nel 2020? Questo che sta per concludersi è stato senza dubbio un anno particolare, nel quale abbiamo avuto più tempo per dedicarci alla lettura. 

Di tutti i libri letti nel 2020 ne ho selezionati dieci: titoli che mi hanno colpito, sorpreso, divertito. 

Ecco la lista dei dieci libri più belli che ho letto nel 2020!

Iniziamo!


10) Un taxi chiamato fedeltà – Patti Kim

Al decimo posto dei libri più belli letti nel 2020 propongo “Un taxi chiamato fedeltà”, dell’autrice coreana Patti Kim. Un libro sulla migrazione, sull’integrazione, che mi ha colpito particolarmente per la delicatezza della narrazione e della penna dell’autrice.

“Un taxi chiamato fedeltà è un libro sui rapporti familiari, su quello tra padre e figlia, sulla difficoltà di crescere e affermarsi in una terra straniera. È un libro sull’abbandono, sulla reazione all’abbandono e sulla necessità di ricostruire la propria identità quando questa è andata in mille pezzi, anche se hai solo nove anni. Un libro affatto banale, impreziosito dall’autenticità di un racconto che raccoglie l’esperienza autobiografica dell’autrice”.

 

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“Un taxi chiamato fedeltà” di Patti Kim, edizioni 66thand2nd

9) Nulla si perde – Cloé Mehdi

Al nono posto ho inserito l’interessantissimo esordio letterario della giovane scrittrice francese Cloé Mehdi, che con “Nulla si perde” si inoltra nelle banlieue francesi per raccontare una storia di degrado, ingiustizie e ribellioni.

“Nulla si perde è un romanzo aspro, duro, scomodo. Perché si parla di ingiustizia sociale, di dolore, di suicidio, di cliniche psichiatriche. Di un passato che quando torna ingurgita tutto, diventando un tritacarne dal quale è quasi impossibile sottrarsi. Un libro con una sfumatura crescente di noir che indaga sull’individuo, sui rapporti interpersonali, sulla voglia di vivere e di morire, sull’idea di giustizia che viene dal basso. E lo fa in maniera diretta, cruda, con quella franchezza che spesso solo le periferie sanno avere”.

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“Nulla si perde” di Cloé Mehdi, edizioni E/O

8) Gravesend – William Boyle

All’ottavo posto di questa mia personale classifica ho inserito Gravesend, un libro che ci porta nelle periferie statunitensi, dove regna la polvere, la solitudine, la sofferenza, dove si vive una vita ruvida lontana dagli scintillii dei grandi centri urbani americani.

“Gravesend è un romanzo diretto, asciutto, oserei dire anche avvolgente. Perché si percepisce e si avverte il disagio di ogni singolo personaggio che anima la narrazione, si percepisce il dolore, la sofferenza ma si avverte anche quel fastidio che deriva dall’incapacità di rendere reversibile il destino. Il quartiere di Gravesend, infatti, è popolato da persone grigie, tetre, impolverate, perdenti: persone che hanno voglia di lottare, che sono alla ricerca del riscatto ma che tuttavia rimangono costantemente impantanate in quel fango dal quale vorrebbero uscire ma che sono loro stesse a produrre. Fango che identifica la mediocrità della vita di Gravesend, e che in un certo senso sarà proprio l’elemento che unirà i destini dei quattro protagonisti”.

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“Gravesend” di William Boyle, edizioni Miminum Fax.

7) Romanzo con cocaina – M. Ageev

libri più belli letti nel 2020

Al settimo posto della classifica dei libri più belli letti nel 2020 c’è Romanzo con cocaina, una bella ri-pubblicazione della casa editrice romana Gog.

“Mosca, inizio ‘900. Vadim, studente liceale, arriva a scuola ma si rende conto di aver dimenticato a casa i soldi per pagare la retta semestrale del ginnasio. Non si preoccupa più di tanto, perché sa che il pagamento lo potrà effettuare anche il giorno dopo. Ma all’ora della ricreazione vede comparire nel cortile della scuola sua madre, con la busta dei soldi in mano. È una donnetta minuta, anziana, trasandata perché povera, di cui si vergogna tremendamente. E ai suoi compagni che gli chiedono chi sia quella “vecchia” risponde “una governante caduta in miseria”. Ride di lei, ma soffre mentre lo fa, nonostante non riesca a smettere di farlo.

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“Romanzo con cocaina” di M. Ageev, edizioni Gog.

6) L’amore al tempo dei cambiamenti climatici – Josef Pánek

libri più belli letti nel 2020

Novità Keller al sesto posto di questa personale classifica: un libro interessantissimo e sorprendente, soprattutto per lo stile di scrittura con cui Pánek costruisce la narrazione.

“L’amore al tempo dei cambiamenti climatici di Pánek è un libro davvero sorprendente, perché l’autore ceco racconta la storia di un uomo che rimette in discussione i suoi principi, e lo fa in un mondo culturalmente molto lontano dal suo, in India, a Bangalore, anche grazie all’incontro con una affascinante studentessa che stravolgerà la sua quotidianità.

Ma è lo stile a colpire più di tutto: un flusso di coscienza infinito, caotico come lo è la vita in India, a tratti anche surreale e isterico, che rende alla perfezione il senso di spaesamento di un uomo che nella vita ha collezionato solo delusioni: dal lavoro, dall’amore, dalla vita. Una narrazione che utilizza la seconda persona plurale, che invita alla partecipazione facendo dunque accomodare il lettore accanto a Tomás, per farlo vivere insieme a lui, per fargli respirare insieme a lui l’aria sporca e fetida di Bangalore, e assistere al procedimento durante il quale viene messo in crisi quel sistema di strutture con cui il protagonista ha costruito la sua vita da occidentale”.

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“L’amore al tempo dei cambiamenti climatici” di Joseph Pánek, edizioni Keller.

5) Il conformista – Alberto Moravia

Al quinto posto della classifica dei libri più belli letti nel 2020 c’è “Il conformista” di Alberto Moravia. Una lettura slow, ma di qualità altissima.

“Il conformista è un romanzo che va letto con calma, per seguire il ritmo rallentato della narrazione e cogliere le sfumature dei temi racchiusi al suo interno. Il conflitto interiore dell’uomo alle prese con la costruzione della propria personalità, il conflitto dell’uomo con la società in cui vive e si muove, l’impotenza dell’uomo davanti ai diktat della tirannia, in cui la libertà individuale è, chiaramente, pressoché inesistente, e l’uomo diventa così un ingranaggio di un meccanismo che deve sempre e comunque funzionare. E sullo sfondo, continuo, presente in ogni pagina del romanzo, quell’alone opaco lasciato dal ventennio fascista, tratteggiato in modo magistrale da Moravia”.

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“Il conformista” di Alberto Moravia, edizioni Bompiani

4) Big Banana – Roberto Quesada


libri più belli letti nel 2020

Big Banana è il primo libro di Roberto Quesada pubblicato in Italia grazie alla Casa Editrice Polidoro. Un romanzo ambientato nella periferia di New York, che affronta con estrema incisività e vitalità il tema della migrazione e dell’integrazione.

“Big Banana è un romanzo fresco, frizzante, che disegna con una sagace ironia l’altra vita di New York, quella lontana dai riflettori, quella delle periferie, dove vivono e abitano i sogni di tanti migranti latinoamericani. Un libro che sorprende per la capacità di divertire e allo stesso tempo lasciare, dietro ogni sorriso, una riflessione profonda su tematiche importanti come la migrazione e l’integrazione sociale”.

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“Big Banana” di Roberto Quesada, edizioni Alessandro Polidoro Editore.

3) La gang del pensiero – Tibor Fischer

la gang del pensiero tibor fischer

Decisamente il libro più divertente letto nel 2020. Il romanzo di Tibor Fischer è geniale, scritto benissimo, fluido, e fa ridere perché costruito con un’ironia intelligente, mai banale, sempre sorprendente.

“La Gang del pensiero è un libro scritto in modo intelligente e geniale, in cui l’unica fatica che si fa è quella di riuscire a spiegarsi come abbia fatto l’autore a costruire una narrazione caratterizzata da un’ironia costantemente pungente, mai ripetitiva, mai forzata, che rimane invariabilmente efficace dalla prima all’ultima pagina. La Gang del pensiero è uno dei libri più sapientemente pensati e scritti che abbia letto negli ultimi anni, un vero e proprio capolavoro narrativo. Due scene su tutte: l’autostop di Eddie quando viene raccolto da un camionista, e l’ingresso in libreria dei due banditi alla ricerca di un libro di Diogene Laerzio. Puro divertimento”.

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“La Gang del pensiero” di Tibor Fischer, edizioni Marcos y Marcos.

2) E avrai sempre una casa – Piero Malagoli

e avrai sempre una casa piero malagoli

Il mio personale giudizio: E avrai sempre una casa è il miglior romanzo scritto negli ultimi anni da un autore contemporaneo italiano. La capacità di Piero Malagoli di ricostruire uno spaccato di vita delle campagne statunitensi è assolutamente lodevole. La storia di Kayla e della sua famiglia non si dimentica facilmente. 

“Un romanzo assolutamente travolgente, in cui il tempo diventa un vero e proprio metronomo che scandisce i movimenti dei due ragazzini. È un tempo che sembra rallentato ma che consuma e logora inesorabilmente l’anima e il corpo. Un libro costruito sul coraggio, sulla determinazione, sulla fede che supera ogni ostacolo, ogni imprevisto. Una narrazione in cui la famiglia diventa l’ultimo appiglio a cui aggrapparsi, l’unica cosa da difendere insieme al libro dei salmi dal quale la piccola Kayla non si separa mai. Un’eccellente ricostruzione di un’epoca storica caratterizzata dalla povertà e dalla guerra, in cui preservare la propria casa diventa un’operazione non necessaria ma di vitale importanza”.

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“E avrai sempre una casa” di Piero Malagoli, Spartaco edizioni.

1) Furore – John Steinbeck

libri più belli letti nel 2020

Al primo posto di questa personale classifica non poteva che esserci Furore. Un libro che si incolla sulla pelle, perché Steinbeck è un vero e proprio maestro della narrazione.

“Furore è un capolavoro, definizione troppo spesso utilizzata in modo improprio. E lo è perché Steinbeck non solo diventa cronista di un’epoca storica, raccontando le lotte di classe e le storture di un sistema che badava solo ai profitti, ma lo fa dipingendo uno a uno ogni essere umano che entra nella narrazione, in modo vivido, reale, veritiero. La caratterizzazione dei personaggi è un’opera perfetta: ognuno col suo profilo ben definito, con la sua evoluzione, con la sua storia e le sue reazioni. Ci si ritrova dunque a vedere i Joad mentre si muovono, ed è possibile quasi vedere i gesti, il modo di parlare, finanche le espressioni di quei volti induriti dalla povertà ma al contempo ammorbiditi da una costante, immancabile, umanità. Perché sebbene poveri, questi emarginati della società sanno fare comunità, conoscono il valore della memoria, il sapore del cameratismo”. 

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“Furore” di John Steinbeck, edizioni Bompiani.

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