“Enciclopedia dei morti” di Danilo Kis: un libro complesso ed evocativo

ENCICLOPEDIA DEI MORTI di Danilo Kis

Un libro, per me, dal peso specifico più alto dell’osmio.

Sì, pesante, faticoso, colto, tanto da farmi sentire inadeguata, non all’altezza.

Una prosa bellissima, lo ammetto, poetica, immaginifica, ricca di descrizioni sensoriali, ma anche piena di tanti, troppi, rimandi religiosi, storici, filosofici…

E quando la lettura diventa un continuo “cercare” di colmare qualcosa che sento di non possedere, allora mi stanca, mi sfibra e finisce per non farmi apprezzare neanche quello che in realtà potrebbe piacermi.

Qualcuno mi ha detto che sbaglio approccio, che con questo tipo di libri bisogna entrarci dentro e lasciarsi andare, lasciarsi trasportare e perdersi nelle parole, nelle sensazioni che ti lascia addosso, senza necessariamente voler “capire tutto“… 

Sarà.

A me ha lasciato un gran senso di frustrazione.

É un libro di  racconti (nove), del 1983, il cui fil rouge è ovviamente la morte.

Al netto della sua complessità, alcuni racconti mi sono piaciuti, come quello che da il titolo alla raccolta, ovvero la scoperta da parte di una studiosa, di un’enciclopedia dove sono ammesse solo le voci di coloro che non compaiono in nessun’altra enciclopedia, la gente comune, gli ignoti, le cui esistenze sono corredate da tutti i dettagli, anche quelli minimi, di ogni vita vissuta come unica e irripetibile in un dato tempo e spazio.

“…nulla si ripete mai nella storia degli esseri umani, tutto ciò che a prima vista sembra identico è tutt’al più solo simile; ogni uomo è un mondo a sé, tuttoaccade sempre e mai, tutto si ripete all’infinito e irripetibilmente.”

Bello anche il racconto “Onoranze funebri ” sui funerali della prostituta Marietta, morta di polmonite, organizzati dai marinai di Amburgo che le porteranno montagne di fiori recisi dalle aiuole, dai parchi comunali, dai giardini dei ricchi, quasi come una forma di ribellione proletaria; ed anche “É glorioso morire per la Patria“, quello in cui un giovane conte viene condannato a morte per impiccagione (per aver preso parte ad un’azione sovversiva) e la cui madre arriverà in suo soccorso con un gesto “spiazzante” (e tremendo) che però é forse la più alta forma di amore.

Esoterico, nero e affascinante è “Lo specchio dell’ignoto“.

Poi troviamo la riscrittura della leggenda dello gnostico Simon Mago con la sua dottrina e le sue sfide fallite davanti agli occhi degli apostoli Pietro e Paolo, la leggenda dei Sette Dormienti di Efeso, per me totalmente incomprensibile insieme alla storia del Maestro e del Discepolo e quello dei Protocolli dei Savi di Sion…

Insomma, tra me e questo libro non è scoccata la scintilla, tutt’altro, ma prima di poter asserire che questo autore non fa per me dovrò leggere qualcos’altro di suo.


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“Enciclopedia dei morti” di Danilo Kis, Adelphi edizioni . Un libro tra le mani.

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