“Copia conforme” di Stéphanie Kalfon: la potenza travolgente di un crollo neurologico.

COPIA CONFORME di Stéphanie Kalfon

(Edizioni Clichy, 198 pagine) Traduzione di Tommaso Gurrieri.

Credo proprio di aver appena finito di leggere il libro più bello (finora) di questo 2024.

Strepitoso.

“Ho perso mia figlia Nina la notte del nove Novembre duemilaventidue, il giorno del suo compleanno.

Per i suoi otto anni io e Paul l’avevamo portata a un luna park.”

 

E da questo momento in poi vieni completamente inghiottito dalle pagine, è un romanzo vorticoso, ma attenzione a non pensare che si tratti di un thriller (come potrebbe far pensare l’incipit), non c’è nessun rapimento, nessun colpevole da cercare, nessuna indagine poliziesca o cose del genere.

Si viaggia su ben altri temi, temi psicologici, psichiatrici addirittura: cedimenti della mente che stravolgono la vita di chi ne è affetto e di chi gli vive accanto.

Si può perdere qualcuno in tanti modi, sia fisici che emotivi, ma non sapevo assolutamente della possibilità di perdere qualcuno nella maniera descritta in questo romanzo!

É qualcosa di devastante, che mi ha pietrificata.

COPIA CONFORME di Stéphanie Kalfon

É impossibile non provare angoscia per Emma, madre che da un momento all’altro non riesce più a riconoscere sua figlia come “sua“, non sente niente, non riesce più ad amarla, a ritrovare in lei quei sentimenti che le legavano indissolubilmente, e diventa crudele.

Nina è lì, davanti a lei, ma lei aspetta ancora di ritrovare la sua bambina scomparsa.

“Estraneità”, una parola spaventosa se associata all’amore materno.

Impossibile non provare lo smarrimento di Paul, marito di Emma e padre di Nina, che si ritrova a dover combattere contro un avversario che non conosce, che é molto più grande e forte di lui, e che gli sta portando via la moglie e la serenità famigliare.

Le prova tutte, la via dell’amore e della comprensione, lo sberleffo pubblico sperando in uno scossone emotivo che la faccia rinsavire, e infine la linea dura dell’allontanamento.

E poi c’è lei, Nina, otto anni e una disperazione che nessun bambino dovrebbe mai provare.

Quel sentirsi fuori posto nel cuore di sua madre, come un’impostora, un’usurpatrice che chiede un amore che non le spetta.

Quella sensazione di “vuoto materno” che è impossibile da colmare se non scegliendo di tuffarcisi dentro.

E Nina lo fa.

COPIA CONFORME di Stéphanie Kalfon

Viaggio nella follia

Questo romanzo è un viaggio nella follia, l’esplorazione dell’abisso dopo esservi precipitati, quindi in sostanza é emotivamente faticoso, straziante, ma così ben scritto e così ben strutturato da impedirti di fare qualunque altra cosa se non leggerlo, leggerlo, leggerlo!

La scrittura è densa, tagliente, poetica e ossessiva, è capace di spezzare il respiro, di creare un’inquietudine per quella sensazione di dubbio che riesce, a tratti, a instillare anche in noi, noi che sappiamo, tale è la forza dei suoi deliri e la potenza travolgente e trascinante di un crollo neurologico.

Un giorno mia figlia scomparve nella notte del mio cervello

Il titolo originale del romanzo è: “Un jour, ma fille a disparu dans la nuit de mon cerveau” (Un giorno mia figlia scomparve nella notte del mio cervello) che, inutile dirlo, racchiude perfettamente il senso, l’angoscia e la disperazione di tutta la storia.

Bello, bello, così bello che avrei voglia di dirlo al mondo intero!

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“Copia conforme” di Stéphanie Kalfon, Clichy edizioni . Un libro tra le mani.

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