“Confidenza” di Domenico Starnone: una storia di autoinganno

“Confidenza” di Domenico Starnone

“Facciamo che io ti racconto un mio segreto così orribile che nemmeno tra me e me ho mai provato a raccontarmelo, e tu però me ne devi confidare uno equivalente, qualcosa che se si sapesse ti distruggerebbe per sempre.”

Questo propone Teresa a Pietro, lo fanno e naturalmente poi si lasciano.

Questa confessione “indicibile” trasforma il loro rapporto e, seppur non più insieme, stipulano una sorta di matrimonio etico, e così, per Pietro, Teresa diventa la voce della sua coscienza, custode delle sue fragilità, del suo lato oscuro, nonché motore per un’ambizione capace di trasformarlo nell’uomo che lui vuole essere, o per lo meno in quello che lui ritiene di meritare pur temendo di non meritarlo affatto.

Una storia di autoinganno

E su questa sorta di autoinganno che si poggia tutta la costruzione identitaria del personaggio di Pietro Vella: un professore di liceo, un uomo che si sente mediocre, ma che riesce in qualche modo ad avere un discreto successo, capace di conquistarsi la stima di tutti coloro che gli orbitano intorno, ma vivendo sempre con la sensazione di essere un impostore e il timore di essere smascherato.

Starnone, cantore dell’uomo moderno 

È sempre bravo Starnone a scavare nelle relazioni interpersonali, nelle debolezze, nelle insicurezze, nelle bugie che raccontiamo a noi stessi per costruirci un’identità che si allinei con ciò che desideriamo.

È un cantore delle nevrosi dell’uomo moderno, di quanto possa essere infelicemente perfetto.

Teresa é la parte più vera di Pietro, la più imperfetta, quella impulsiva, passionale, spudorata; è paura, litigio, tormento, fatica, conflitto ed esplosione, è la parte più sporca, quella di cui non può fare a meno ma che deve tenere lontano per essere l’uomo che ha deciso di essere, l’uomo mite, perbene, amabile e amato da tutti.

La confidenza

L’amore per Starnone é profondare nelle cavità buie dell’altro e custodirne le nefandezze, così che neanche la fine della relazione sentimentale possa mai cancellare “la confidenza” creatasi in quello spazio indifeso in cui ci si è spogliati di ogni maschera e consegnato il proprio destino nelle mani di un altro.

E se parlasse?

E se decidesse di raccontare a tutti il mio segreto?

Una vita vissuta in bilico, perennemente nella paura.

L’amore é fidarsi e affidarsi, ma sempre sul bordo di un precipizio.

“L’amore come l’ho conosciuto io, infatti, è una lava di vita grezza che brucia vita fine, un’eruzione che cancella la comprensione e la pietà, la ragione e le ragioni, la geografia e la storia, la salute e la malattia, la ricchezza e la povertà, l’eccezione e la regola. Resta solo una smania che torce e distorce, un’ossessione senza rimedio”.

In sostanza, l’amore è pericoloso.

Ma poi sarà davvero la paura del possibile tradimento della confidenza fatta a Teresa a renderla così necessaria?

O forse solo la necessità di tenerla, in qualche modo, ancorata a sé?

Siamo lontani dalla bellezza struggente e affilata di “Lacci“, ma Starnone in queste pagine fa un’analisi spietata della costruzione di un falso “Io” e riesce a farsi specchio di tutte le vulnerabilità che ci portiamo dentro, inconsapevolmente e non.

È un libro molto più complesso di quanto possa sembrare.

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“Confidenza” di Domenico Starnone, Einaudi editore . Un libro tra le mani.

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