“Cinque romanzi brevi” di Natalia Ginzburg: La bellezza cristallina delle sue piccole/grandi storie.

CINQUE ROMANZI BREVI (e altri racconti), di Natalia Ginzburg 

(Einaudi, 421 pagine)

 

Continuo la mia conoscenza di un’autrice che mi ha rapito con le sue storie “piccole“, fatte di persone comuni che vivono una quotidianità apparentemente semplice, ma che di semplice in realtà non hanno nulla… perché vivere è difficile.

Difficili sono i legami famigliari, il matrimonio, il ruolo della donna…

Lei prende concetti e sentimenti complessi e li rende immediati, comprensibili e a misura di tutti.

Mi piace il suo modo di parlare attraverso le immagini, le descrizioni dei luoghi, dei gesti anche minimi, invece dei lunghi discorsi.

Le sue parole danno forma ai visi, agli ambienti, danno corpo alle emozioni, mai esagerate, sempre pudiche, contenute in una forma di riserbo (forse tipica piemontese).

É concreta, cristallina, vera, e meravigliosamente espressiva.

I suoi romanzi brevi sono delle vere perle.

Avevo già letto “Le voci della sera“, “Valentino” e “Sagittario“, adesso ho completato con il suo primo romanzo “La strada che va in città” (pubblicato inizialmente con lo pseudonimo di Alessandra Tornimparte a causa delle leggi razziali) e il secondo, “É stato così“.

Sono donne le sue protagoniste, sempre donne che corrono il rischio di “cadere in un gran pozzo scuro […] qualcosa che proviene da una secolare tradizione di soggezione e schiavitù e che non sarà tanto facile vincere“. (Quanto aveva ragione!)

Il desiderio “di andare in città“, l’ambizione ad elevarsi, a diventare altro, è uno dei temi ricorrenti in Natalia Ginzburg, attraverso cui cerca di rappresentare i problemi di una certa condizione femminile che non lascia spazio alle donne, che non dà loro la giusta e dovuta attenzione.

Riuscire a cambiare la propria condizione sociale e uscire dalla povertà può richiedere un prezzo altissimo in termini di felicità, di solitudine, illusione e disincanto… e Delia, a soli 16 anni, lo sa bene.

Ma la Ginzburg non emette mai giudizi morali.

Non lo fa neanche di fronte alle azioni estreme della protagonista di “È stato così“, una donna imprigionata in un matrimonio infelice, umiliata da un marito anaffettivo e condannata al più atroce dei dolori.

La confessione disperata di una donna che ha smarrito se stessa e la propria esistenza.

 

I racconti non sono da meno, di una bellezza che lascia attoniti.

Da leggere e rileggere.

Natalia Ginzburg, meravigliosa.

 

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“Cinque romanzi brevi” di Natalia Ginzburg, Einaudi editore . Un libro tra le mani.

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