“Santa” di Rosanna Turone: un esordio letterario magnetico

Le cose scontate vengono lasciate ai margini. Abbandonate e dimenticate, tanto nella loro ovvietà pare superfluo prenderle in considerazione. E ciò che dovrebbe essere la norma appare un miraggio. Essere felici, essere amati, diventa quasi un’utopia. Invece, ad averla una fortuna così che ti prende con la sconvolgente sorpresa che tutto, nella vita, sia possibile, anche la bellezza dei sentimenti. Eppure, questa è una favola per pochi.

La realtà è diversa per tutti. Conosci l’amore e poi la freddezza, la felicità e la tristezza. L’amore verso qualcuno si esplicita con le attenzioni, con la protezione di qualcosa che va curato ed alimentato. L’amore non si chiede e nemmeno si implora. Non averlo mai respirato, sentito addosso, è una sciagura che condizionerebbe il carattere e la visione della vita. Si perde sempre in situazioni del genere. In alcuni casi, addirittura ci si rovina l’esistenza. Fai fatica ad accettare quello che vorresti non ti capitasse mai perché l’amore, distorto e malato, sfocia nel possesso. E l’odio cresce piano piano sino a ferire chi lo vive e chi lo riceve. Diventa un dolore, una ferita, quasi come uno sparo.

In Santa di Rosanna Turone conosci la storia di una donna che ha un sogno: essere amata senza condizioni. I suoi genitori, che avrebbero voluto un maschio, le hanno sempre preferito la capricciosa sorella, Beatamaria. Santa cresce insofferente per questo amore a metà e quando ritrova Giovanni, un ex compagno di scuola, lascia il paese della Calabria dove vive per seguirlo in Piemonte. Santa è felice quando diventa madre, mentre Giovanni si rivela un violento. E lei lo lascia. Finalmente libera, lavora come modella e inizia una relazione con Mauro, un uomo sposato. Ma quando scopre di aspettare un altro figlio, si ritrova da sola di fronte ad una scelta estrema che la porta a sfidare le sue più profonde convinzioni.

Il romanzo è una scoperta. La storia, di luci e di ombre, appare come una confessione dei propri peccati e di quelli altrui. Una sorta di mancanze, di dimenticanze, di insofferenza verso qualcosa di importante. La scrittura della Turone, nel suo esordio, è magnetica. Pura.

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“Santa” di Rosanna Turone, edizioni NN Editore.  Dream Book.

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