“Nessun nome per Emilio” di Fabio Morabito: recensione libro

I nomi restano, sempre. Ci appartengono, dicono chi siamo, raccontano anche quello che pochi hanno il coraggio di dire apertamente. Eppure, ci si chiama poco per nome. Avanzano, per moda e per capriccio, quegli insignificanti tesoro, cara, amore, per chiamare qualcuno.

E i nomi, in questo modo, perdono sostanza, forza, importanza. Perdono soprattutto rispetto. Pronunciare un nome è come sottolineare la sostanza di una persona, le lettere ne chiudono l’essenza che non può essere sminuita dal vuoto a perdere di nomignoli senza peso. Privare qualcuno del suo nome quando lo si chiama è da scostumati. Sostituire i nomi propri di persona con qualcosa di effimero, di vaporoso, non è una carineria. Si è solo sciantosi. I nomi non si perdono mai, si possono dimenticare, ma avranno sempre memoria nel tempo. Non si spengono neanche quando non hanno più respiro. I nomi conservano tutto: ricordi, storie, aneddoti, appartenenza. Ricordarli, cercarli, pronunciarli, è un omaggio alla vita.

In Nessun nome per Emilio di Fabio Morabito sei la memoria prodigiosa di un ragazzo che nel cimitero vicino casa va alla ricerca del suo nome tra le lapidi. Lì fa una conoscenza. Incontra una donna che ha perso suo figlio, coetaneo di Emilio. Il giovane ne è attratto quasi da essere sopraffatto da una forza che lo agita. È irrequieto, Emilio. La pubertà gli lancia degli impulsi, con la donna entra in una sorta di tacita complicità. Ognuno risponde ai propri desideri ed i pensieri di entrambi sono la cassaforte di qualcosa da tenere nascosto. I due si lasciano andare a qualcosa che lì, nel cimitero, è cosa da svergognati per un diritto che sanno di non avere. L’una di prolungare l’esistenza negli occhi del ragazzo e l’altro nel portarsi dietro i tarli di un’età che va scoperta come tutti nomi di quel luogo silente per scoprire il proprio.

Originale la storia. La prosa è fluida, non risente di nessuna sbavatura. Lo stile narrativo è intenso, poggia su una struttura linguistica ben assestata.

“Nessun nome per Emilio” di Fabio Morabito, edizioni Exòrma. Dream Book.

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