La casa è lo specchio della propria personalità. È il riflesso della miseria e della ricchezza. È anche il luogo in cui si nascondono i segreti e si materializzano le fantasie. Avere una casa è tutto finanche quando non si ha altro. La casa diventa rifugio, prigione, soddisfazione, tristezza, amore e lontananza. I luoghi si vivono, si respirano, si assorbono. Cambiano, addirittura, ma casa è sempre casa. Ha il suo odore, una sua storia.
Dentro ci stanno tante cose, non solo quelle materiali che poi si accantonano, c’è il respiro della propria esistenza che resta anche quando si è da un’altra parte. Rimane il ricordo. La memoria trova spazio nelle intercapedini del pensiero che riposa senza troppa agitazione, poi appare quasi fosse una vergogna da tenere nascosta. Il passato stordisce, segna un muro difensivo lungo il quale si rafforza qualcosa. Si può essere testardi, certo, nel cercare tracce di un fiato che ricompone un racconto abbandonato. Istintivamente si comprende come configurare quello che si pensa con ciò che si ha a portata di mano. Un passo alla volta, un mattone dopo l’altro, per costruire i propri sguardi.
In La Superba di Maria Novella Viganò conosci la storia di una famiglia, quella di Corrado e Lucia Lissi, che nel 1923, in Brianza, ha costruito la loro casa: la Superba. I coniugi sono imprenditori. Hanno ricevuto in eredità, dal fondatore e portata con fatica al successo, la fabbrica di maglieria. La loro casa è il simbolo della fatica sopportata per arrivare dove sono. Il nome della villa l’ha scelto Lucia per ricordare quanta strada hanno fatto da quando hanno lasciato la cascina dove sono nati per trasferirsi in città. Ce n’è voluta di forza di determinazione e di sacrifici per fare la fortuna dei Lissi. La fabbrica è cresciuta tra la sperimentazione di Corrado e la creatività di Lucia, sempre attenta ai diritti delle lavoratrici. Poi le cose cambiano, anche per la Superba.
Il romanzo familiare è l’abbraccio su una storia che filtra attraverso le crepe del legno e del cemento delle stanze di una casa che racconta più di quanto non si possa immaginare. La scrittura è avvincente. Ha il dolore delle ferite, della memoria, del respiro.
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“La Superba” di Maria Novella Viganò, edizioni Solferino. Dream Book.