“Consolazione” di Michele Orti Manara: recensione libro

Credere in qualcosa per alleggerire l’animo porta ad attaccarsi anche a superstizioni antiche. Si fa fatica, poi, a scansarle soprattutto quando gli anni passano e le cose sembrano le stesse. Chi ne è invischiato sino all’osso si nasconde. Certo, ci pensano già gli altri a spingerli all’isolamento, così, chi ne è macchiato si tira indietro per non finire in bocca alle dicerie.

E se alla superstizione si unisce l’arte dei medicamenti il confino tra gli indesiderabili ed i perbenisti è vasto. Sapere qualcosa, come saperla fare in situazioni complicate e quasi impossibili, equivale spesso ad avere un vantaggio. Eppure, non è sufficiente e non serve per lavare le colpe che qualcuno addita per maldicenza o per sentito dire. Alla fine si cade come tutti e si ritorna ad essere quello che gli occhi vogliono vedere. La cattiveria è un brivido che fa battere i pensieri, lancia quell’urlo soffocato che mette a tacere la genuinità delle menti bianche, pulite. Coloro che ne sono colpiti conoscono l’altra faccia della medaglia e scoprono il diverso a cui non si abitueranno mai.

In Consolazione di Michele Orti Manara senti l’alito della paura che si accende di notte e che passa nelle mani degli uomini pronti a colpire le donne di un piccolo paese, Roccasa. Sono passati cinquant’anni ed i fatti si ripetono. La maledizione grida e si fa sentire. Quando il tramonto si ritira, nelle case del paese si sente il brivido che trasforma gli uomini in esseri violenti. Le donne sono in pericolo   assoggettate alla rassegnazione. Insieme alla montagna, come successe anni prima, crolla anche la speranza di cambiamento. Combatte il dolore solo la stirpe delle sarachìe, streghe o fattucchiere, che tramandano di madre in figlia il segreto della consolazione ed il modo per guarire le compaesane. I riti, le scelte, le preghiere accennate, saranno la scuola di un’intera generazione che qualcuna, però, intende cambiare e portandosi dietro chi non si è mai lasciata intimorire dalle malelingue.

Bellissimo il romanzo. La storia è avvincente, corre senza posa sino a lasciare il lettore senza fiato. Il racconto poggia su una struttura narrativa efficace e ben costruita. La scrittura è sorprendente, autentica, vera. Non conosce quei fronzoli che allungano il brodo annacquando finanche l’idea della storia perché quando manca essa manca tutto il resto. Lo scrittore sa benissimo come creare la sua, lo fa con grande capacità spingendo il lettore alla voglia di finire dentro le pagine per scoprire come andrà a finire.        

“Consolazione” di Michele Orti Manara, edizioni Rizzoli. Dream Book.

Exit mobile version